Il Giappone si è detto estremamente preoccupato per il nuovo lancio di missili da parte della Corea del Nord nella notte fra martedì 2 e mercoledì 3 agosto avvenuto da una base nel nordest del Paese. Questo per bocca del Primo Ministro giapponese Shinzo Abe, il quale ha considerato il lancio come un'imperdonabile atto di violenza. Il missile, dopo aver percorso più di 1000 chilometri, ha raggiunto le acque territoriali giapponesi, quindi entro le 200 miglia marine dove il Giappone ha piena giurisdizione. Anche la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno espresso la preoccupazione che questa persistenza da parte della Corea del Nord nel lancio di missili a lunga gittata porti un accrescimento delle tensioni in tutta l'area geografica coinvolta, con risultati alquanto dubbi sulle possibili conseguenze di tali atti.

La situazione

La Corea del Nord non è nuova a questo tipo di azioni: dopo una serie di lanci falliti, nello scorso mese di giugno è riuscita nell'intento di mandare un missile a raggio medio-lungo a oltre 1400 chilometri nell'atmosfera, dimostrando di poter minacciare anche gli Stati Uniti. Inoltre si parla con sempre maggior insistenza di lancio di missili con testate nucleari, cosa messa in dubbio fino adesso dall'incapacità nordcoreana nel riuscire a montare correttamente i missili.I missili lanciati dai nordcoreani nella notte a cavallo fra martedì 2 e mercoledì 3 agosto sarebbero stati due, ma uno è esploso appena partito, mentre l'altro ha raggiunto le coste delGiappone. Si ritiene evidente la voglia da parte del regime di pyongyang di porsi nelle condizioni di offendere il vicinato, ma non solo.

Ormai prende piede la convinzione che non siano esercitazioni di mera dimostrazione di forza da parte del regime nordcoreano, ma che portino dentro di se la capacità di fare del male, ed è anche per questo che ilGiapponevuole una riunione delle forze alleate per poter decidere in futuro sul come comportarsi davanti a questo tipo di minacce, che possono impensierire l'intero pianeta.