A Nicotera (Vibo Valentia), una ragazza di soli 21 anni, Marisa Putortì, ha vissuto un dramma davvero pesante. 'Colpevole' solo di aver indossato una minigonna, la ragazza è stata vittima della follia del fratello Demetrio, di 25 anni, che le ha sparatoallegambe. Secondo il racconto della ragazza che fortunatamente sta meglio, Demetrio sembrava un'indemoniato mentre le puntava il fucile contro. Dopo i colpi, Marisa è caduta a terra, avvertendo un dolore lancinante alle gambe. Trasportata subito in ambulanza, ha sentito le voci dei medici: speravano non si fosse lesa l'arteria femorale, altrimenti sarebbe morta.
La ragazza, sentendosi in pericolo, si è davvero spaventata, ma ciò che è più grave è che i colpi sono partiti per mano del sangue del suo sangue: il fratello.
Cosa può averlo portato a compiere un simile gesto? E pensare che Marisa, per proteggerlo, non ha rivelato subito il nome di chi le ha sparato, pensando che fosse chiaro. Infatti, molti erano a conoscenza del pessimo rapporto della ragazza col fratello, che si è voluto sostituire al padre dopo la sua morte, sviluppando una gelosia morbosa nei confronti della sorella.
Le proibiva di truccarsi e di indossare la minigonna
Demetrio ha iniziato a vietare alcune semplici cose alla sorella come truccarsi, indossare la minigonnae persino parlare con i ragazzi più grandi.
Marisa ha una storia d'amore con Massimo, 24 anni, che dura dall'adolescenza e che le ha regalato un figlio, Carmelo. Dopo averle sparato alle gambe, il fratellosi è costituito, ma Marisa non l'ha perdonato, anzi, quando uscirà dal carcere se ne andrà con suo figlio. La nascita di Carmelo e il brutto episodio vissuto a causa di Demetrio, hanno fatto crescere e maturare Marisa che si sente già donna, nonostante la sua giovane età, e vuole vivere la sua vita liberamente, senza costrizioni né divieti.
Una farfalla libera di spiccare il volo alla quale hanno tentato di recidere le ali. Non sembra possibile che ancora oggi si debba assistere ad episodi simili di violenza contro una donna che non chiedeva altro che di poter vivere serenamente la sua esistenza.