La promessa di 150 nuovi posti di lavoro, legata al progetto del centro commerciale"il querceto", concepito come una cittadella dello shopping fra le più imponenti del centro Italia alle porte di Spoleto, non è stata ancora mantenuta e sorge il dubbio che rischi di sfumare nel silenzio. Da circa due anni, infatti, le ruspe si sono fermate e chi passa da Fabbreria - questo il nome della frazione a cinque chilometri dalla città del Festival dei 2 Mondi, toponimo suggerito dalla concentrazione storicamente documentata di fabbri nella zona - si trova a costeggiare una maxi-area recintata in stato di totale abbandono, segnalata da mozziconi di recinzione e anacronistici cartelli di "Lavori in corso".
All’interno, invece, campeggiano solo erbacce e sterpaglie.
Un investimento da 15 milioni di euro
Il progetto di questo ciclopico parco commerciale, che prevedeva un investimento di 15 milioni di euro su una superficie di 14 mila metri quadrati, fu presentato una decina di anni fa dalla ditta Dallas Immobiliare di Ravenna, ma con sede operativa a Roma, oggi trasformatasi nel gruppo Eufente, sempre capitanato dall’ad Giorgio Nitti, che ancora ne detiene i diritti. Dopo aver iniziato i primi lavori di scasso, non senza feroci polemiche ambientalistiche, il progetto si è inceppato poco dopo l’insediamento della nuova legislatura alla guida del comune umbro: c’è chi dice per inghippi legati al nuovo piano regolatore che impone paletti più ferrei, o per presunte difficoltà dell’impresa nella vendita dei lotti commerciali.
Sulla carta, l’imponente polo commerciale avrebbe dovuto comporsi di sei grossi punti vendita di note marche operanti nel campo dell’alimentazione, casalinghi ed elettronica, ma si parlava anche di un McDonald’s e di una multisala cinematografica.
Sul sito si legge ancora "Il Querceto" fra i progetti in fase di realizzazione
Fino ad oggi non è servito bussare all’impresa concessionaria: senza esito il rimpallo di chiamate da Ravenna a Roma, ma l’home page della "Dallas"parla da sola, con "Il Querceto" ben visibile in prima pagina fra i progetti in corso di realizzazione. Peccato che i lavori siano fermi da anni e che la zona che doveva ospitarlo non è altro che un deserto infestato da erbacce a cielo aperto.