In vista dell'arrivo di Matteo Renzi in città, il coordinamento di Forza Italia di Prato aveva deciso di dargli il "benvenuto" con uno striscione di contestazione appeso alle finestre della sede del partito, ma la Questura di Prato ne ha disposto la manomissione. Lo striscione- di cui non è stato reso noto quale scritta recasse - non aveva comunque contenuti offensivi, bensì i toni polemici tipici del dibattito politico. Tuttavia il Questore di Prato ha ritenuto che oscurarlo potesse contribuire a placare gli animi, in vista della gestione dell'ordine pubblico per l'arrivo del premier.

L'attacco dell'opposizione: "Censura degna di Stalin"

La vicenda ha sollevato aspre polemiche, tanto da finire sulle cronache nazionali di alcuni quotidiani. A prendere posizione duramente sull'accaduto è Giovanni Donzelli,capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio Regionale toscano e coordinatore dell'esecutivo nazionale del partito della Meloni. Il Consigliere regionale definisce "un fatto gravissimo" l'accaduto, qualcosa di degno di un regime: "Solo nelle dittature le forze dell'ordine vengono usate per reprimere striscioni polemici nei confronti del premier", e auspica che lo stesso Renzi prenda le distanze dalla vicenda. "Si tratta di fatti degni delle purghe staliniane - prosegue Donzelli - la polizia deve garantire la sicurezza, non limitare le critiche".

Renzi a Prato per sostenere il Si al referendum costituzionale

Renzi a Prato ha visitato il Centro Pecci e ha presenziato ad una iniziativa in favore del referendum Costituzionale, dove ha parlato ad una platea "amica" dei motivi per i quali secondo lui è importante che la riforma vada in porto. Il premier ha poi colto l'occasione per criticare Virginia Raggi, la sindaca M5s finita al centro delle polemiche per il No alle Olimpiadi a Roma.

Ha promesso un impegno concreto in favore di Amatrice e delle zone terremotate, ed infine ha rivolto lo sguardo verso Bruxelles, sostenendo che l'Unione Europea non lo intimorisce, e auspicando che tutti gli stati membri rispettino gli accordi, come sta facendo l'Italia.