Recentissima la notizia delle immagini, fotografate dal telescopio spaziale WISE della NASA, di lampi di luce a raggi infrarossi prodotti dal risucchio di alcune stelle a opera di buchi neri supermassicci. Ce ne parlano due nuovi studi di astrofisica pubblicati da due squadre di ricercatori, l'una coordinata da Sjoert van Velzen (della Johns Hopkins University), l'altra da Ning Jiang (della University of Science and Technology della Cina).

Gli spaghetti di Hawking

Un buco neroè una regione dello spazio-tempo con una concentrazione di materia incredibile: qui, la forza di gravità è talmente intensa da far richiudere lo spazio-tempo su se stesso.

Grazie soprattutto al best seller'Dal Big Bang ai buchi neri, Breve storia del tempo' di Stephen Hawking,la gente ha familiarizzato col concetto di buco nero. Ebbene, che cosa succederebbe se passassimo nei "pressi" di un black hole? Hawking parla, a tal proposito, di "spaghettificazione" (spaghettification): la parte del nostro corpo più vicina al buco verrebbe tirata dentro dalla fortissima gravità e allungata come, per l'appunto, uno spaghetto (o una fettuccina, come è scritto nella versione italiana del celebre libro).

Il fatto recente: le stelle mangiate dai buchi neri

Qualcosa di analogo sarebbe avvenuto recentemente ad alcune stelle: avvicinatesi al cosiddetto orizzonte degli eventi (il punto da cui non si fa ritorno) esse sono state allungate e distrutte dal campo gravitazionale del buco nero, subendo l'effetto "forza di marea".

I buchi neriin questione sono del tipo supermassiccio (supermassive), ossia della tipologia più grande: si parla di masse di milioni di volte più grandi di quelle del Sole! Gli scienziati, di questo, hanno osservato un effetto: il telescopio WISE ha catturato, sotto forma di luce, quello che è stato chiamato l'"eco" delle stelle: il flare(bagliore) dell'energia rilasciata dalla loro "spaghettificazione", sotto forma di ultravioletti e raggi X, viene prima assorbito dalla polvere che sta attorno ai black holes per poi, dopo un intervallo di tempo che può durare giorni, esser riemesso.

Osservazioni fini a se stesse?

Le osservazioni e le relative misurazioni non sono soltanto interessanti di per se stesse, offrendo anche fecondi spunti per una migliore comprensione delle leggi dell'Universo. Il caso in esame ha aiutato gli scienziati nel calcolo dell'energia rilasciata durante la distruzione di una stella; inoltre, misurando opportunamente gli intervalli di tempo tra i bagliori e i riverberi di luce riemessi dalla polvere che circonda il buco nero, i ricercatori hanno avuto un'idea più chiara della distanza tra il buco e la polvere (circa la metà di un anno luce).

Nel mezzo, tra il buco nero e la polvere, pare non esserci nulla: van Velzen ha infatti detto che sembrerebbe - usando un'immagine - che i buchi neri abbiano fatto pulizie nella loro area con un lanciafiamme.

Un buco nero nella Via Lattea

Alcuni studiosi ipotizzano che molte galassie, fra cui la nostra, possano contenere un buco nero supermassiccio (o supermassivo) al loro interno, forse connesso alla nascita della stessa galassia. Ma i buchi neri, come del resto tutta la Scienzadella cosmologia, sono ancora in buona parte un mistero. Infatti - con una metafora - se oggi siamo all'indagine della macchiolina d'olio gettata sulla tovaglia dal risucchio di uno spaghetto, chissà quanto ancora c'è da capire riguardo alla complessità dell'entità che lo ha divorato!