Il segreto dei buchi neri? Potrebbe essere svelato grazie ad un nuovo impiego rivoluzionario dei radiotelescopi posizionati in vari angoli del globo terracqueo. Il metodo 'Chirps', acronimo che sintetizza il 'Continuous High-resolution Image Reconstruction using Patch priors', riflette l'ambizioso progetto dei ricercatori del MIT e di Harvard con lo scopo di acquisire informazioni inedite sui buchi neri. Il progetto sarà presentato ufficialmente tra qualche settimana, in occasione di un importante vertice scientifico in programma a Las Vegas (L'edizione del CVPR 2016).

Al netto dei tecnicismi, in cosa consisterebbe il nuovo metodo per 'radiografare' i buchi neri? In pratica si tenterebbe di canalizzare sforzi e tecnologie di tutti i radiotelescopi attivi sulla Terra, al fine di incrociare dati e sfruttarne la tecnologiaverso un unico obiettivo. Un programma che raccoglie già, sin dalle prime indiscrezioni filtrate, notevoli aspettative tra gli addetti ai lavori. Non bisogna dimenticare comein quota 'MIT' e Harvard University vi siano tra i migliori astrofisici ed astronomi su scala internazionale.

Astronomia, la 'mission impossible' dei buchi neri

Il tentativo che si cercherà di concretizzare, con una schematicità inedita nell'uso dei radiotelescopi operativi, rappresenta una sfida scientifica particolarmente ostica.

Soprattutto perché i buchi neri, per la loro stessa natura e caratteristiche, appaionodifficilmente 'analizzabili', in quanto all'interno della loro area gravitazionale persino la luce finisce per essere 'inghiottita'. Ad aggiungersi alle complicazioni, le ridotte dimensioni e le nubi di gas che li avvolgono. Tuttavia, la cronaca astronomica degli ultimi mesiha dimostrato come lo sviluppo tecnologico di satelliti, radiotelescopi e telescopi spaziali apra a scenari scientifici che sarebbero stati definiti utopisticisino a pochi anni addietro.

I misteri del cosmo celati in un 'Black Hole'?

Studi specificie i tentativi di osservazione dei buchi neri, per astronomi e astrofisici, determinano spesso e volentieri una costante evoluzione delle teorie scientifiche contemporanee. E' quanto accaduto ad esempio per l'osservazione, nell'autunno scorso, del buco nero supermassiccio 'Markarian 335', grazie ai dati raccolti dai satelliti della NASA 'Swift' e 'NuSTAR'. Bisogna tener presente infatti come, all'interno di un 'Black Hole', la curvatura dello spazio diventi incalcolabile. In pratica, il grande segreto dell'Universo.