Oggi, 12 novembre 2016, ricorre il tredicesimo anniversario della strage di Nassirya. In molte regioni d'Italia le amministrazione comunali ricordano le vittime. A Verona, in Largo degli Alpini, sarà celebrata la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. A Cervia, ci sarà una commemorazione nel Parco intitolato ai Caduti di Nassiriya. A Spoleto, in via Caduti di Nassirya alla presenza della autorità militari e civili davanti al Monumento ai Caduti di Nassiriya sarà deposta una corona d'alloro. Palermo già ieri ha omaggiato i 6 siciliani morti.

E moltissimi altri comuni italiani hanno previsto commemorazioni in onore dei caduti di Nassirya. Ma cosa successe esattamente 13 anni fa?

13 anni fa, un giorno maledetto

Erano le 10:40 ora locale, le 8:40 in Italia quando, il 12 novembre 2003, un attentato fece esplodere un 'camion-bomba' davanti la base 'Multinational Specialized Unit' italiana dei Carabinieri. Lo scoppio provocò, con un effetto domino, l'esplosione del deposito munizioni e provocò la morte di 28 persone. Il carabiniere di guardia, Andrea Filippa, era riuscito ad uccidere i due attentatori suicidi che guidavano il camion, riuscendo ad evitare che lo stesso esplodesse all’interno della base dove, probabilmente i danni sarebbero stati ancora maggiori.

I soccorsi furono immediati, carabinieri, civili e polizia locale prestarono subito aiuto ai feriti.

Nell’attentato rimase coinvolta la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava in iraq per girare uno sceneggiato sulla ricostruzione italiana della città di Nassiriya. Lo stesso regista rimase ucciso, mentre il suo aiuto, Aureliano Amadei, rimase ferito.

Nell’attentato tra gli italiani persero la vita 12 carabinieri, 5 militari dell’esercito e 2 civili italiani. Tra i feriti 19 carabinieri e 1 civile. Tra i civili iracheni ci furono 9 morti e 38 feriti.

Camera ardente e funerali di Stato

Nel 'Sacrario delle Bandiere del Vittoriano' venne allestita la camera ardente che fu meta di pellegrinaggio da parte dei cittadini.

Il 18 novembre 2003 a Roma, vennero celebrati i funerali di Stato nella Basilica di San Paolo fuori le mura. Alla cerimonia funebre, celebrata dal cardinale Ruini, parteciparono tutte le più alte cariche dello Stato. L’adesione popolare fu grandiosa, oltre 50.000 persone parteciparono commosse facendo ala all’arrivo delle salme scortate da 40 corazzieri a cavallo. Per quella giornata venne proclamato il lutto nazionale.