Il Terzo Valico è una delle grandi opere strategiche italiane: si tratta di una linea ferroviaria lunga più di 50 km, che una volta terminata collegherà Genova al Piemonte, agevolando così i trasporti delle merci in transito dal porto ligure verso il centro Europa. I lavori prevedono il trivellamento di circa 37 km di Appennino e per quest'opera sono stati stanziati più di 6 miliardi di euro. Nei giorni scorsi il programma televisivo Le Iene ne ha parlato in uno dei suoi servizi, nel quale sono intervenuti diversi esponenti legati alla realizzazione del mega-tunnel: l'inchiesta ha fatto domandare a molti se il Terzo Valico sia realmente necessario.

Perché il mega-tunnel non serve

Durante il servizio andato in onda su Mediaset è stato intervistato Mario Ponti, membro dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti nonché Consulente della Banca Mondiale e della Comunità Europea, il quale ha sostenuto come il Terzo Valico sia inutile. Ponti ha spiegato come nel 2003 fu redatto, dalla stessa azienda a cui sono stati commissionati i lavori, un documento che prevedeva per il 2013 un incremento del traffico ferroviario tale da non poter essere sostenuto dalle linee già esistenti. Secondo le stime, nel 2010 i treni merci di passaggio avrebbero dovuto essere 165 al giorno, ma in realtà ad oggi secondo i dati di Eurostat ne circolano solamente 62. Nessun finanziamento è arrivato dall'Unione Europea, in quanto l'opera non è stata considerata come priorità ed a sostenere tutto questo non sarebbe solo Ponti, ma anche Mauro Moretti, ex amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.

L'amianto ed il futuro dei trasporti

La nuova linea sarà il primo vero rilancio del trasporto delle merci su ferrovie secondo l'attuale amministratore delegato di FFSS, che ritiene l'opera assolutamente utile, in quanto le attuali linee di collegamento hanno una capacità inferiore e quindi non sufficiente. Anche per Graziano Del Rio, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il tunnel sarà un vero beneficio per il futuro, quando il porto di Genova diventerà "il porto dell'Europa".

I soldi messi in conto per la realizzazione di tutto però potrebbero non bastare, perché nelle aree che si stanno trivellando è presente una grande concentrazione di amianto. Lo smaltimento di questo tipo di materiale è molto costoso ed attualmente non è stata presa in considerazione questa spesa, perché dalle analisi, sempre fatte dall'azienda appaltante, non risultano tracce di amianto. La verità è che di amianto ce n'è molto ed a dirlo è l'Arpa Piemonte ed altre autorità competenti che conoscono il territorio.