1 novembre 2016, New York – Ennesimo atto di bullismo, che questa volta ha reso vittima una ragazzina americana di soli undici anni, che dopo aver vinto la sua battaglia contro un tumore, si è tolta la vita per la non sopportazione di alcuni atteggiamenti provenienti dai bulli della sua scuola.

Le dinamiche della tragedia

Aveva solo undici anni la giovane ragazzina di New York che si è suicidata dopo esser stata per anni vittima dei bulli. Il suo nome era Bethany Thompson e dopo esser stata vittima di atti di bullismo per diversi anni ed aver tentato la difesa più volte, ha deciso di porre fine alle sue sofferenze nel modo più tragico, ovvero suicidandosi.

La giovane prima di rientrare a casa, dopo essere uscita da scuola, aveva raccontato ad una sua cara amica le sofferenze che provava e la sua intenzione di compiere questo folle gesto, ma la ragazza non aveva creduto a queste parole e le aveva spiegato che doveva semplicemente calmarsi. La giovane americana, una volta rientrata casa con un'arma da fuocotrovata in cucina, ha deciso di togliersi la vita sparandosi un colpo dritto in testa.

Il papà: 'Era vittima dei bulli da anni'

Bethany Thompson, all’età di 3 anni, aveva sconfitto un mostro difficilissimo da battere: un tumore; questo le aveva lasciato però un segno indelebile: un'imperfezione sul visoche era diventata negli anni la causa degli atti di bullismo di cui la ragazza ne era vittima.

La giovane, nata e cresciuta a Cable, in Ohio, non è riuscita più a sopportare i continui disprezzi e le continue cattiverie dette dai suoi compagni di scuola. E così dopo aver lasciato la “Triad Middle School” e dopo aver parlato con un‘amica, ha deciso di porre fine a tutto suicidandosi, nonostante l’anno precedente avesse denunciato i vari episodi di bullismo.

La madre Wendy Faucht ha spiegato che secondo lei la figlia ha compiuto questo gesto estremo perché si sentiva sconfitta data la sua menomazione al volto, invece secondo il padre Paul Thompson, i responsabili di questo terribile atto sono stati proprio i compagni di classe che quotidianamente la prendevano in giro”.