Il cuore dei sardi e della Sardegna è grandissimo. Oggi, dal porto di Olbia, ha preso il largo verso la Penisola, destinazione Umbria, la “colonna mobile” del comitato regionale “Anpas”: l’Associazione nazionale pubbliche assistenze”, presente anche nell’Isola. Una sorta di vero e proprio kit d’assistenza composto da una grande tensostruttura che servirà per dare riparo ai terremotati. Un sistema di riscaldamento necessario per via delle basse temperature e, per finire, una cucina da campo completa con quattro volontari sardi che si occuperanno di dare ristoro a chi ne avrà bisogno.

Vigili del Fuoco in prima linea

Ma non solo: anche i Vigili del Fuoco dell’Isola, che già dal 24 agosto sono presenti nelle zone terremotate, hanno integrato la macchina dei soccorsi con l’invio di nove uomini e ben quattro mezzi che daranno manforte a quelli già presenti sul luogo. "Stiamo attendendo che i nostri uomini vengano dislocati nelle varie zone – assicura all’agenzia Ansa, Luciano Cadoni, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Cagliari – l’emergenza è elevata. Gli sfollati sono migliaia e il territorio è completamente devastato”.In particolare i Pompieri si occuperanno della messa in sicurezza degli stabili danneggiati, della rimozione delle macerie ma saranno anche fondamentali nell’accompagnare gli abitanti nelle case magari per recuperare una parte dei beni che sono stati abbandonati durante la fuga dopo le scosse.

Le associazioni

Il violento Terremoto che ha portato la devastazione in numerose zone del Centro Italia ha messo in moto anche le numerose associazioni di volontariato della Sardegna. E, con l’arrivo dei rinforzi composti dalle associazioni “Volontari Senza Frontiere Meano Sardo” e “Croce Verde Orgosolo”, sale a tre il numero dei gruppi che dalla Sardegna son partiti per dare una mano alla popolazione del Centro Italia che è stata colpita dal sisma che ha lasciato il segno.

Sono circa 26 mila, infatti, gli italiani che vengono assistiti quotidianamente anche dai volontari della Protezione Civile. Anche perché in queste situazioni è necessario il rafforzamento del soccorso sanitario così come il ripristino di ospedali o strutture che comunque possano dare assistenza.