Il mare della Sardegna, sabato, ha restituito due cadaveri senza testa. Uno nella spiaggia cagliaritana del Poetto, vicino allo stabilimento balneare “Ottagono”. L’altro, invece, è stato recuperato al largo delle coste orientali dell’isola: a circa un miglio dalle rocce di Cala Sisine, a Baunei. Gli investigatori pensano che i corpi senza vita recuperati in questi giorni possano essere di qualche migrante che, durante il viaggio della speranza, sia deceduto e poi buttato in mare all’interno di una busta. A questa ipotesi sono giunti dopo i primi controlli sui corpi senza vita a cui mancano diverse parti del corpo.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dagli esperti della Polizia scientifica i cadaveri sarebbero rimasti in acqua almeno per due mesi. Erano infatti privi di testa e altre parti del corpo che quasi sicuramente sono state mangiate dai pesci. Per ora è ancora impossibile stabilire se si tratti di uomo o donna e anche di che nazionalità siano.
L’autopsia al Policlinico con il 'total body'
Il compito di scoprire qualche cosa di più sarà affidato al medico legale, Roberto Demontis, che nelle prossime ore effettuerà l’autopsia nel suo studio all’interno del Policlinico Universitario di Monserrato. Lo specialista dovrà verificare anche attraverso un sistema chiamato “total body” la presenza di possibili oggetti all’interno del corpo senza vita.
Come ad esempio proiettili o parti di metallo che possano ricondurre magari a una morte violenta. Le indagini sono ancora comunque in corso e gli uomini della Squadra Mobile, coordinati dal primo dirigente Fabrizio Fabbrocini, non escludono nessuna pista.
Sono stati loro infatti i primi a raggiungere il Poetto dopo la telefonata di un cagliaritano che, all’altezza dello stabilimento balneare "Ottagono", ha visto sotto terra quello che poteva sembrare il corpo di un essere umano.
In realtà è stato il suo cane ad accorgersi della presenza di qualcosa sotto la sabbia. L’animale infatti si avvicinava con insistenza ad un grande bustone nero di plastica al cui interno l’uomo ha notato delle ossa che sicuramente potevano appartenere ad un essere umano. Dopo la scoperta è stato immediato l’intervento della Polizia allertata dall’uomo che conosceva un amico che appunto lavora in Questura.
Un cadavere a Dorgali
Un altro corpo senza vita è stato ritrovato ieri pomeriggio a largo delle coste orientali della Sardegna, a circa poco più di un miglio dalle acque di Cala Sisine, a Baunei. La scoperta è stata effettuata poco dopo le 16.30 da un diportista che era uscito a farsi una passeggiata in barca dal porticciolo di Dorgali. Il marinaio mentre navigava ha notato il cadavere di un uomo che galleggiava sull’acqua e ha fatto immediatamente scattare l’allarme. Sul posto è infatti intervenuta una motovedetta della Capitaneria di Porto che ha recuperato il corpo senza vita che era in avanzato stato di decomposizione, senza testa e senza il braccio e la gamba sinistra. Molto difficile stabilire se sia il copro di una donna o di un uomo.
Ora, in entrambi i casi, ci sarà solo da attendere gli esiti delle analisi del Dna che potranno stabilire quasi con certezza matematica sia l’etnia che il sesso dei cadaveri restituiti dal mare della Sardegna. Ma anche il modo in cui potrebbero essere deceduti. Ci saranno sicuramente aggiornamenti.