Bologna: in piena notte, tra le tre e le quattro del 27 novembre, un forte scoppio ha rotto il silenzio. Di fronte alla caserma dei carabinieri Corticella in via San Savino è scoppiato un ordigno che ha scardinato il portone, danneggiando in parte l'edificio. La bomba era di fattura artigianale, realizzata con due taniche di benzina e altri materiali che hanno permesso di innescare lo scoppio tramite una miccia.
Dalle prime immagini diffuse dall'Ansa e da altre agenzie di stampa, si vedono la facciata annerita e i vetri delle finestre andati in frantumi; per fortuna non ci sono stati feriti.
Data l'ora notturna la strada era deserta, non c'erano passanti e, all'interno della caserma, stavano dormendo nelle camerate dei piani alti solamente pochi militari dell'Arma. Svegliati dall'esplosione, questi ultimi si sono precipitati in strada, senza però riuscire a vedere nessuno: degli attentatori non c'era più traccia. Per ora non sono state fatte rivendicazioni e sul posto non è stata lasciata nessuna scritta o messaggio.
Attentato nella notte a Bologna: bomba contro una stazione dei carabinieri https://t.co/sYHJMz7pF5
— Carlino Bologna (@Carlino_Bologna) 27 novembre 2016
Alla caserma Corticella sono subito arrivate altre pattuglie, gli artificieri e tutti gli alti comandi dell'Arma. In mattinata è giunto anche il ministro dell'ambiente Gianluca Galletti, che risiede a Bologna, insieme al generale Adolfo Fischione, comandante regionale, e al colonnello Valerio Giardina, comandante provinciale.
Il ministro Galletti ha espresso la sua vicinanza all'Arma dei carabinieri, definendo vigliacco un attacco di questo tipo; attacco che sprona solamente lo Stato ad essere più forte e preparato. Le indagini in corso dovranno chiarire la dinamica, i mandanti e gli esecutori dell'attentato. Il generale Fischione è intervenuto, chiedendo di concedere un minimo di tempo, in quanto le indagini sono già state avviate e tutti i militari sono al lavoro per dare una risposta rapida a quanto accaduto questa mattina.
Una delle ipotesi accreditate è la pista anarchica, in quanto si sa che nella zona sono attivi alcuni gruppi e, ovviamente, i primi sospetti sono ricaduti su di loro, mentre sarebbe stata subito esclusa la pista del terrorismo islamico. Inoltre non dovrebbe esserci alcun collegamento con la presenza del premier Matteo Renzi, che oggi pomeriggio, 27 novembre, è atteso a Bologna. Ad ogni modo, al momento gli investigatori non possono escludere nulla.