La meningite ha colpito e ucciso ancora in Italia. La vittima, stavolta, è un imprenditore 59enne di Cologne (Brescia). L'uomo è deceduto nel giro di pochi giorni, nonostante fosse stato sottoposto tempestivamente a tutte le cure del caso presso l'ospedale Mellino Mellini di Chiari. I medici hanno affermato che Renato Goffi è stato stroncato da un'infezione batterica da meningococco C, proprio quella che, recentemente, ha causato il decesso di 2 ragazze a Milano.

Imprenditore trovato in stato di semincoscienza

I parenti dell'imprenditore hanno rivelato che il 59enne aveva cercato, inizialmente, di curare una febbre alta con i classici metodi.

Il malessere però non è andato via, anzi, col passare del tempo è peggiorato. Goffi è stato trovato da alcuni familiari in condizione di semincoscienza e, per questo motivo, hanno chiesto l'intervento del personale del 118. Il personale medico ha fatto il possibile per salvare Goffi, che era molto conosciuto e apprezzato a Cologne, ma la meningite è stata più forte di lui.

Sia i parenti che i sanitari venuti a contatto con l'uomo, sono stati sottoposti alla profilassi prevista in questi casi. Non era, dunque, una banale influenza stagionale quella che aveva provocato la febbre alta a Renato Goffi, ma una vera e propria meningite. Gli esami hanno confermato l'infezione batterica da meningococco di tipo C.

Dietro quella febbre non c'era un'influenza stagionale

Le condizioni dell'imprenditore lombardo erano molto preoccupanti lo scorso 9 dicembre, al momento del ricovero in ospedale. I medici hanno subito capito che dietro quella febbre non c'era una semplice influenza stagionale. Il 59enne, infatti, accusava anche mal di testa e forti dolori alla colonna vertebrale.

Il personale sanitario non è riuscito a salvare Goffi, titolare della Domus Costruzioni: il decesso è avvenuto nel corso della notte.

I medici hanno subito somministrato un potente antibiotico alle sorelle, ai fratelli, alle figlie e ai nipoti dell'imprenditore, nonché ad una sua impiegata, ad un collaboratore e ad un operaio. Profilassi doverosa applicata anche a tutto lo staff sanitario del Mellino Mellini, entrato in contatto con lo sfortunato 59enne.