Siderno, 15 dicembre - Il Tribunale della libertà ha annullato l'ordinanza cautelare nell’ambito dell’operazione denominata “Ape Green”, che ha visto coinvolto Giuseppe Commisso, tratto in arresto quasi un anno fa, accusato di essere a capo di un’organizzazione a scopo mafioso, con base a Siderno, che si occupava principalmente di importazione di droga ed usava come base il Porto di Gioia Tauro.

L'arresto del Boss e le intercettazioni 'di vecchia data'

Il boss di Siderno, chiamato anche “u mastru”, Giuseppe Commisso, secondo alcune fonti, non doveva essere tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Ape Green”, maxi retata eseguita dalla Dda di Reggio Calabria, che ha sferrato un duro colpo al narcotraffico della Locride.

Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha accolto per intero il ricorso effettuato dall’avvocato difensore del Commisso, ed ha totalmente azzerato l’ordinanza di custodia cautelare eseguita nei confronti di colui che è stato considerato il vertice di una cosca mafiosa operante a Siderno. Secondo le fonti, la decisione definitiva, condivisa sia dai Giudici supremi e sia dal Tdl riguarda ”il titolo di custodia cautelare per Giuseppe Commisso, che era stato emesso senza tener conto del fatto che i reati emergevano da intercettazioni riguardanti l’anno 2010, ed il loro contenuto doveva essere utilizzato solo ed esclusivamente in concomitanza con l’esecuzione degli arresti, secondo il principio di divieto di emissioni di ordinanze di custodia a catena”.

Giuseppe Commisso era stato tratto in arresto nel gennaio scorso, accusato con una pesante ipotesi di reato di aver ricoperto il ruolo di capo, in un’importante organizzazione di ‘ndrangheta, con base a Siderno, che si occupava dell’importazione di abbondanti quantità di droghe d utilizzava come base per l’arrivo e lo smistamento della sostanza, il porto di Gioia Tauro.

Le accuse, secondo le fonti, erano state fatte sulle basi di alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali, recepite principalmente dalla Dda, all’interno di una lavanderia chiamata “Ape green”, gestita dallo stesso Commisso, sita all’interno del Centro Commerciale di Siderno. Le intercettazioni ambientali, secondo le fonti, sarebbero “di vecchia data” e soprattutto già utilizzate precedentemente.