Reggio Calabria, 16 novembre 2016 - Duro colpo da mandare giù per la Ndrangheta calabrese colpita con l'arresto di 26 membri che favorirono la copertura della latitanza del pericoloso Boss ricercato Domenico Condello.
"Micu u pacciu" era il soprannome di Domenico Condello, Boss della 'ndrangheta calabrese, arrestato nel 2012 dopo esser stato latitante per circa 20 anni, grazie all'appoggio dei capi operanti nel reggino, adesso tratti in arresto per opera della Dda, accusati inoltre di associazione mafiosa ed estorsione.
26 arresti: hanno favoreggiato la copertura del Boss
Il duro colpo avvenuto nei confronti del Clan Condello, ha permesso l'arresto di 26 persone: secondo le indagini effettuate dal Pm Giuseppe Lombardo, affiancato dalla Dda, si tratterebbe di capi, che hanno offerto copertura al pericoloso Boss Domenico Condello per circa 20 anni. Il cugino del Super Boss Pasquale Condello, Domenico, soprannominato "Micu u Pacciu", era stato arrestato il 10 ottobre 2012, ed era stato considerato uno dei più pericolosi latitanti d'Italia. Dall'epoca del suo arresto, Domenico Condello non è mai riuscito a dileguarsi dalla sua cella, dove dovrà scontare diverse condanne. L'indagine, durata oltre due anni, è stata ricostruita dal Ros dei Carabinieri, che con l'aiuto del nucleo investigativo ha individuato il clan operante nella zona Nord di Reggio Calabria.
L'inchiesta è partita in seguito alla latitanza del Boss, ma è proseguita con le indagini sugli altri clan affiliati alla Famiglia Condello.
'Villa San Giovanni era oramai la casa dei clan"
E' stata fatta finalmente chiarezza su circa 20 episodi di estorsione, ai danni di alcuni imprenditori, dai Carabinieri del Ros del Comando provinciale di Reggio Calabria, che hanno portato a termine l'operazione chiamata "Sansone" eseguendo una procedura di 26 arresti emessi dalla Dda Reggina.
Le estorsioni, secondo le indagini, sono state emanate principalmente dalle cosche di 'Ndrangehta Calabrese Zito-Bertuca e Condello-Buda-Imerti, che avrebbero stipulato un accordo per la divisione di denaro e beni provenienti dall'attività criminale da loro gestita. La maggior parte degli atti estorsivi sono avvenuti soprattutto nelle zone di Villa San Giovanni e Fiumara di Muro.
"Nella zona di Villa San Giovanni- ha dichiarato il Comandante del Ros di Reggio Calabria, Maggiore Leandro Piccoli-bastava fare il cognome giusto, per far sì che gli affari andassero come dovevano andare secondo i clan".