La notizia è di quelle che suscitano immediato clamore: il caso Regeni si arricchisce di nuove tinte oscure. A dipingerle un video trasmesso dalla televisione egiziana, il quale rivela quale possa essere la causa della morte del ricercatore friulano.

La richiesta del sindacalista

"Sada el Balad": è questo il nome dell'emittente egiziana che, nel suo programma "Akhbar Misr", ha trasmesso il video in questione, la registrazione di un dialogo tra Giulio Regeni e Mohammed Abdallah, il presidente dei sindacati autonomi dei venditori ambulanti del Cairo.

Un colloquio durante il quale si può vedere il volto stesso del ricercatore, nonché udire le sue parole in arabo, e che a quanto pare sembra essere stato registrato a sua insaputa, probabilmente - affermano gli inquirenti di Roma - con una microcamera in dotazione alla polizia egiziana. Elemento, questo, che farebbe intendere un legame tra le forze dell'ordine della capitale dell'Egitto e il sindacalista. Nel video si può ascoltare Regeni parlare di Antipode, la fondazione britannica che finanzia progetti di inclusione sociale nei Paesi in via di sviluppo con somme di denaro fino a diecimila sterline. Ma si può ascoltare anche quanto detto al ricercatore da Abdallah, il quale chiede a Regeni, come riporta Repubblica.it, di versare direttamente a lui stesso quella cifra poiché sua moglie “è malata di cancro”.

Richiesta alla quale, continua sempre Repubblica.it, il giovane friulano oppone un fermo rifiuto, affermando “non si tratta di soldi miei, non posso darteli. Io sono un accademico, non possono usarli per ragioni private”.

La denuncia alla National Security

Un rifiuto che indusse Abdallah, il quale desiderava quel denaro non per la salute della moglie ma per fuggire all'estero, a denunciare Regeni come spia all'intelligence egiziana - la National Security.

Che dichiara, dal canto suo, di aver tenuto sotto controllo il ricercatore solo per una settimana all'inizio di gennaio, salvo poi disinteressarsene perché non avrebbe riscontrato alcuna azione sospetta del ricercatore. Una versione che, tuttavia, non convince in quanto contrasta con le continue telefonate e segnalazioni che, fino al 22 gennaio, Abdallah stesso avrebbe continuato a fare alla National Security. E che, tre giorni dopo, avrebbero condotto infine all'arresto, alla tortura e alla morte di Giulio Regeni. Esteri