Neil John McIntyre è un ex agente della polizia di Shepparton, grosso centro a nord di Vittoria in Australia. Dopo 70 anni ha deciso di raccontare, in un’intervista ad un giornale locale, Shepparton News, la straordinaria esperienza vissuta insieme al suo amico Max Carlos. Un incontro ravvicinato risalente al 1947, quando si trovarono di fronte, in una strada della città, un UFO fermo in aria nei pressi di un lampione. Nella cabina di pilotaggio erano ben visibili due extraterrestri.

Perché ha aspettato tanto per rivelare un evento così rilevante della sua vita?

Una promessa. La fece all’amico Max che allora era un ragazzo con buone prospettive in campo pugilistico ed ebbe paura che raccontare l’accaduto li avrebbe trasformati in visionari e gli avrebbe impedito la carriera.

Adesso che Max è deceduto e lui è un tranquillo pensionato, che vive felicemente sulla Gold Coast, non c’è più nulla che gli possa impedire di raccontare l’esperienza che dice di aver vissuto.

Rimasero fermi a mezz'aria per 4-5 minuti

Era la notte di una domenica, molto fredda e buia. Stavano tornando da una serata trascorsa in una sala biliardo. Percorrendo una strada cittadina, si trovarono di fronte un Ufo, sospeso a mezz’aria nei pressi di un lampione. Rimase fermo in quella posizione per quattro-cinque minuti, durante i quali ebbero l’impressione che stesse assorbendo energia dal lampione.

Ma il lasso di tempo diede loro il tempo di osservare gli esseri all’interno della cabina di pilotaggio. Due ragazzi, con i capelli e occhi strani, umanoidi ma non umani. Per rendere meglio l’idea, realizzò un disegno orribile, forse per le sue scarse capacità artistiche o anche per la reale bruttezza di questi alieni.

Comunque, ricorda, di non aver avuto la possibilità di vedere le loro mani perché erano coperte dal pannello di controllo e sembravano manovrare uno strumento, forse una specie di cloche.

Alla fine, si erano allontanati in direzione della citta di Dookie, quindi verso l’Oceano Pacifico. Neil e Max non ebbero alcuna paura ma rimasero immobili ad osservare l’incredibile spettacolo che appariva ai loro occhi.

Ma apparve effettivamente questo spettacolo ai loro occhi? Chi può dirlo. Credere in queste cose è già di per sé una professione di fede.

Tuttavia, certe storie possono essere avvalorate anche dalla credibilità delle persone che leraccontano, dalle circostanze e dai momenti in cui avvengono.

L'incidente Roswell e i misteri irrisolti

Neil dice di non ricordare la data esatta di questo incontro ravvicinato, ma ricorda che erano i giorni del famoso “incidente Roswell”, cioè la presunta caduta di un’astronave nel deserto del New Mexico, negli Stati Uniti. Avvenuto il 2 luglio del 1947, fu reso noto il 7 e smentito il giorno successivo.

Il primo comunicato stampa che lasciava ipotizzare il coinvolgimento di un Ufo, per quanto prontamente smentito, trasformando l’astronave in un pallone sonda, è costato a al governo americano 50 anni di inchieste che, alla fine, non hanno minimamente convinto i sostenitori tella teoria Ufo: non hanno mai accettato che i rottami, rinvenuti in quel luogo, fossero della sonda me che i “corpi” dei semplici manichini.

Nel periodo dell'incidente, comunque, quando Neil ritiene di aver avuto l'incontro ravvicinato, gli avvistamenti furono molto numerosi.

Tuttavia, sul caso del poliziotto australiano bisogna fare un’ultima considerazione: e se tra una partita di biliardo e l’altra, avessero bevuto qualche bicchiere di troppo?