Un macabro cimelio, un oggetto che ci riporta a uno dei capitoli più bui e spaventosi della storia, quello della dittatura nazista. E' il personale telefono da viaggio di Hitler, l'apparecchio con cui il Fuhrer impartiva gli ordini di morte, distruzione e sterminio degli ebrei e dell'umanità a cui aveva negato il diritto di stare al mondo. Dalle follie della storia a quelle del collezionismo: ora l'apparecchio è stato venduto all'asta a una cifra ragguardevole.
Il telefono di Hitler, quanto vale un macabro cimelio?
E' stato l'apparecchio che il dittatore tedesco ha usato durante la Seconda Guerra mondiale negli ultimi due anni della sua vita per impartire ordini di morte.
Era nel bunker della Cancelleria di Berlino, dove con la compagna Eva Braun visse rinchiuso fino al suicidio. Dopo tante vicissitudini, ora il telefono è stato battuto all'asta negli Usa e venduto per 243 mila dollari, una cifra pari circa a 229 mila euro. Ma restano sconosciute identità e nazionalità dell'acquirente.
Il telefono era nel catalogo della casa d'aste Alexander Historical che l'ha battuto. La casa si trova a Chesapeake City, nel Maryland, Usa. L'offerta è stata ricevuta, singolare coincidenza, per telefono. Bill Panagopulos della casa d'aste ha descritto l'apparecchio come il dispositivo mobile di Hitler finalizzato alla distruzione, tra le più potenti armi mai esistite, dal momento che ha condotto milioni di persone a morte.
Modello Siemens W38, inizialmente era di bachelite nera, fu poi ridipinto di rosso, ha il nome di Hitler inciso sul retro insieme alla svastica e al simbolo dell'aquila.
Da arma di distruzione di massa a inoffensivo soprammobile
Strana e al tempo stesso inquietante è la storia degli oggetti che hanno fatto la storia e i suoi orrori.
Il telefono di Hitler fu recuperato da un ufficiale britannico, Ralph Rayner, durante un sopralluogo fatto al bunker di Berlino a pochi giorni dalla fine della guerra, su ordine del feldmaresciallo Bernard Montgomery, come attestato dai documenti dell'epoca conservati dalla casa d'aste.
Ralph Rayner forse è stato il primo tra i vincitori della guerra, dopo i russi, ad entrate in quel bunker e vederlo così come era, a poche ore dalla morte di Hitler.
Il telefono rosso era accanto al letto del dittatore. Furono gli ufficiali dell'Armata rossa a regalarglielo.
Rayner recuperò dal bunker anche una statua di porcellana raffigurante un cane alsaziano che era stato realizzato dai prigionieri - schiavi del campo di concentramento di Dachau. Quindi tornò a casa a Davon in Inghilterra occidentale. E il telefono trovò posto in soggiorno come un 'inoffensivo' soprammobile che alla morte di Rayner, suo figlio Ranulf, che oggi ha 82 anni, ha ereditato.
"Mio padre non l'ha mai considerato come una reliquia dei giorni di gloria di Hitler - ha detto Ranulf - ma come un residuo malconcio della sua sconfitta, una sorta di trofeo di guerra. Non ha mai pensato che sarebbe diventato un oggetto importante".
Del telefono e della statua, 'oggetti sinistri', Ranulf ha infine pensato di disfarsi, mettendoli all'asta e auspicando che finissero in un museo più che nelle mani di un privato perché l'umanità conosca gli orrori del nazismo.
A quanto pare così non è. Finora è stato venduto solo il telefono. Ma la casa d'aste non ha voluto rivelare il nome dell'acquirente.