La giustizia europea ha dato ragione a una famiglia siriana in un contenzioso aperto contro il governo belga. Il procuratore generale dell'Unione Europea Paolo Mengozzi sostiene che tutti gli stati membri sono tenuti a consegnare visti umanitari "se ci sono gravi e ragionevoli motivi per ritenere che il rifiuto di tale visto possa esporre le persone richiedenti protezione internazionale, a trattamenti inumani o tortura ", garantiti dalla carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. La decisione finale della corte arriverà nelle prossime settimane, e potrebbe costringere i paesi dell'UE ad ammorbidirsi nei confronti dei richiedenti asilo.

Creare un precedente

Lo scorso ottobre una coppia siriana con tre figli, ha presentato una domanda di visto presso l'ambasciata belga in Libano, con lo scopo di richiedere asilo e scappare dalla guerra. La famiglia ha sostenuto di essere in grave pericolo, non solo a causa dei bombardamenti, ma per motivi religiosi, essendo cristiano ortodossi e temendo per questo gravi persecuzioni. L'ufficio stranieri belga ha rifiutato il visto, affermando che l'intenzione della famiglia è quella di rimanere nel paese per oltre novanta giorni, spiegando che nessun paese europeo è obbligato ad ammettere sul proprio territorio tutte le persone a rischio. Dopo il rifiuto, il successivo ricorso ha dato ragione alla famiglia, perchè, secondo il procuratore generale, il Belgio e tutti i paesi dell'UE sono tenuti a rilasciare visti a persone in grave pericolo di vita, qualunque sia la loro provenienza.

Trovare una soluzione definitiva

Le autorità belghe hanno espresso contrarietà al parere del procuratore generale; si aspettano che il giudizio finale del tribunale di Lussemburgo sia diverso, per poter così confermare il diniego del visto umanitario. Un altro caso simile è stato affrontato lo scorso martedì dalla corte europea, ed ha provocato una tempesta Politica.

Il governo belga ha rifiutato di conformarsi a una sentenza di un tribunale di Bruxelles, che ha imposto alle autorità di rilasciare il visto a una coppia siriana e ai suoi due bambini di 5 e 8 anni. La famiglia ha parenti che vivono in Belgio, nella città di Namur, e che sono pronti ad accoglierli. Dopo che vari partiti politici hanno battagliato in parlamento sulla questione, il governo belga si è rivolto al Libano, paese già sede di più di un milione di profughi, chiedendogli di ricevere la famiglia siriana.

Gli avvocati si sono opposti decisamente a questa scelta delle autorità belghe. Secondo l'organizzazione Mèdecins du Monde, il Belgio l'anno scorso ha concesso 843 visti umanitari, a fronte di 38.990 richieste ricevute durante quel periodo.