Le polemiche sulle multe facili da parte di alcune amministrazioni cittadine sono all'ordine dell'ordine del giorno da molti anni, ma quello che è accaduto a Montesilvano, paese in provincia di Pescara che si affaccia sul Mar Adriatico, ha quasi dell'incredibile: nel giro di poco più di tre mesi sono state elevate ben 100.000 multe, un numero davvero spropositato. Come in molti altri casi simili avvenuti nel corso degli ultimi anni, anni in cui le casse comunali piangono e a quanto pare si pensa bene di "nutrirle" con le contravvenzioni stradali, la colpa sarebbe di una telecamera posta ad un incrocio semaforico.

Certo passare col rosso è ovviamente un'infrazione al Codice della Strada, ma 100.000 multe in 100 giorni appare francamente troppo. Purtroppo c'è chi ha dovuto ricorrere a metodi diciamo "estremi" per poter pagare: come denuncia un avvocato del luogo, una ragazza ha confessato di essersi persino prostituita. In realtà ci sarebbe anche chi ha commesso altri reati.

Multe a raffica in provincia di Pescara, una ragazza si è prostituita per pagare

Va spiegato di che cifre si sta parlando, perchè è comunque difficile che si debba ricorrere a simili mezzi per pagare una multa che, di base, è di 163 euro e riducibile a 112 euro se si paga entro 5 giorni. Il fatto è che vengono decurtati anche sei punti sulla patente e in più c'è il rischio che la propria patente di guida venga sospesa in caso di doppia infrazione.

Per evitare cioè è possibile non indicare chi stava alla guida del mezzo, pagando però un totale di 440 euro di contravvenzione.

L'avvocato Giancarlo Rocchetti sta assistendo oltre 100 suoi concittadini che si sono rivolti a lui per contestare questa vera e propria pioggia di multe, cercando di capire se sia possibile fare ricorso come è già successo in altre parti d'Italia: in effetti i numeri paiono spropositati.

E' lo stesso legale che racconta ai mass-media che alcuni suoi assistiti gli hanno confessato di essere ricorsi a mezzi illeciti per trovare i soldi per pagare le multe, tra cui truffe, furti e borseggi. Una ragazza addirittura si sarebbe prostituita perchè non aveva i soldi e non poteva raccontare ai propri genitori l'accaduto.