Cannabis Parade: una manifestazione che ha fatto rima con rivendicazione, ma a tratti anche con provocazione, se non diretta istigazione alla violenza. Al corteo autorizzato che si è svolto ieri pomeriggio a torino per chiedere la legalizzazione della marijuana, con la partecipazione di migliaia di giovani provenienti da centri sociali e non, organizzato dal network nazionale antiproibizionista 'Fine del Mondo proibizionista', non è sfuggita la presenza di un furgone bianco piuttosto 'atipico'. Sulla parte anteriore del mezzo, c'erano due manichini di poliziotti investiti.
Un sabato di rivendicazioni a Torino: incerti confini tra goliardata, cattivo gusto e sfida
La cannabis Parade ieri a Torino ha attraversato la città in sei tappe per un evento, secondo il programma, apartitico ma che, tra migliaia di persone giunte da tutta Italia, ha visto la partecipazione di alcuni consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle e del radicale torinese Silvio Viale; l'unico in giacca e cravatta come lui stesso ha scritto sul suo profilo Facebook.
L'intento della manifestazione era chiedere la legalizzazione della cannabis e dell'autocoltivazione. E se su uno dei carri sono comparse bandiere No Tav, tra camion e roulotte coloratissime da cui era trasmessa musica ad alto volume e carretti dotati di bidoni del ghiaccio da cui prelevare birra, ha dato volutamente nell'occhio un furgone che nella parte anteriore aveva attaccati due manichini di poliziotti, uno con tanto di manganello stretto in una mano, come a voler simulare che fossero appena stati investiti.
A più di qualcuno è parsa una trovata davvero fuori luogo in un corteo pacifico; una nota stonata che ha provocato polemiche e commenti indignati sui social network. Il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la foto incriminata, e non è stato il solo, è arrivato a parlare di 'vera e propria porcata', ottenendo un buon numero di consensi.
Per tutta risposta c'è chi l'ha definita solo una 'goliardata', e chi sulla pagina Facebook 'Cannabis Parade - Street Antiproibizionista Nazionale', ha pensato di 'rincarare la dose' postando la foto con il commento: 'Ops...incidente'.
Molti hanno chiesto come mai non sia stato fermato il furgone e cosa c'entri una manifestazione antiproibizionista con un'istigazione alla violenza.
Inutile repressione antiproibizionista
A distanza di 11 anni dall'ultima parata per la legalizzazione della marijuana, Torino è stata scelta nuovamente come città dove manifestare per la liberalizzazione delle droghe leggere e a favore del diritto alla coltivazione delle piante psicotrope e dei saperi da esse legate: pratiche che, secondo gli organizzatori dell'evento, sono le uniche a poter rovinare gli sporchi affari delle narcomafie che prosperano grazie al regime proibizionista.
Gli organizzatori dell'evento ritengono, infatti, che l'uso di sostanze non possa essere sanzionato e non serva a niente la repressione dei piccoli spacciatori o consumatori che nel 2016 ha prodotto a vuoto 13 mila denunciati, in una guerra inutile che colpisce le persone che ne fanno uso e non i grandi trafficanti e senza acquisire mai uno sguardo aggiornato che integri le recenti ricerche sociali e scientifiche sulla cannabis superando l'approccio proibizionista.