Un giro di tangenti che ruota attorno ai fondi per il trasporto marittimo. Un affare che, tutto compreso, vale oltre 100 milioni di euro e che vede coinvolti uomini d’affari e politici siciliani. Sono finiti agli arresti con l’accusa di corruzione ed altri reati l'armatore napoletano Ettore Morace, l’imprenditore vinicolo, deputato regionale e candidato a sindaco di Trapani Girolamo Fazio e il funzionario della Regione Sicilia Giuseppe Montalto. Il bottino era troppo ghiotto per farselo sfuggire, e così, secondo l'accusa, l’armatore, l’imprenditore-sindaco e il funzionario regionale avrebbero giocato sporco per assicurarselo.

Oggetto del contendere i due bandi di gara, annunciati lo scorso anno, che assicuravano la gestione da 63 milioni di euro dei trasporti marittimi con gli aliscafi per le isole minori e quella, del valore di 56 milioni di euro, per la Siremar.

Le indagini della magistratura e gli arresti per corruzione

È finito direttamente in carcere l’armatore Ettore Morace. Arresti domiciliari invece per Girolamo Fazio - deputato regionale, già sindaco di Trapani e nuovamente candidato per la poltrona da primo cittadino - e per il funzionario regionale Giuseppe Montalto. A coordinare le indagini Francesco Lo Voi, procuratore capo di Palermo, Dino Petraria, procuratore aggiunto e Luca Battinieri, sostituto procuratore.

L’operazione è stata portata a termine dai Carabinieri dei Comandi provinciali di Trapani e Palermo. La bufera sulla campagna elettore di Trapani è scoppiata due giorni fa con la notifica del provvedimento di soggiorno obbligato nei confronti di un altro candidato a sindaco di Trapani, Tonino D’Alì (PdL).

Connivenza affari-politica: chi sono gli indagati per corruzione

Giuseppe Montalto è il braccio destro dell'assessore regionale alle Infrastrutture Giovanni Pizzorio ed ex segretario e uomo fidato di Giovanni Pizzo, ex assessore regionale siciliano. A far finire i tre uomini sotto il mirino della magistratura sono due gare d’appalto, bandite dalla Regione Sicilia tra il 2015 e il 2016, per la gestione del trasporto marittimo.

A giocare un ruolo chiave in entrambe le gare è la figura di Ettore Morace, che detiene il 90% delle tratte del trasporto marittimo siciliano, sia con la Ustica Lines sia con Siremar, che l’armatore gestisce in società con la famiglia Franza.

Gli stretti rapporti tra Fazio e la famiglia Morace

Le tensioni sono sorte quando il dipartimento tecnico regionale, guidato da Fulvio Bellomo, ha rivisto i criteri e ridotto l’importo delle due gare. La società dell’armatore ha quindi minacciato di bloccare gli aliscafi. A difendere Ettore e il padre Vittorio Morace nella controversia davanti all’Ars è stato proprio il deputato ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio. I rapporti tra il candidato sindaco e la famiglia dell’armatore sono stati molto stretti anche per quanto riguarda il Trapani Calcio.

I Morace, insieme ai Franza, detengono quasi un monopolio sui trasporti con le isole minori siciliane assicurandosi la corona da re dei mari della Sicilia. La spa di proprietà dei Morace, la Liberty Lines, qualche giorno fa era stata premiata con un’attestazione di merito, in quanto ritenuta un’azienda di eccellenza, dal governatore siciliano Rosario Crocetta.