Sono tre i candidati a sindaco in corsa a Trapani per le prossime amministrative dell'11 giugno e non ancora coinvolti da inchieste e provvedimenti giudiziari. Sono Marcello Maltese del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Marascia della lista Città a misura d'uomo e Piero Savona sostenuto da Pd, Cittadini per Trapani e Trapani svegliati. Guai invece per Tonino D’Alì: la direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il soggiorno obbligato per il senatore di Forza Italia. Il provvedimento sarà discusso nel corso di un'udienza davanti al tribunale che si terrà a luglio.

D'Alì a settembre era stato assolto in appello dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Per le accuse di fatti accaduti prima del 1994, i reati riconosciuti sono caduti in prescrizione. Un’altra tegola intanto è piombata sulle Elezioni. In manette è finito Girolamo Fazio, coinvolto in un’inchiesta anti corruzione sul trasporto marittimo che ha coinvolto anche un funzionario regionale, Giuseppe Montalto e l'armatore Ettore Morace. Fazio è da sempre legato alla famiglia Morace. La moglie del proprietario della compagnia di navigazione, Vittorio Morace, è nella lista degli assessori designati da Fazio. La Ustica Lines, società dei Morace, da cui poi è nata la Liberty Lines che collega Trapani alle isole minori, fu protagonista di un duro scontro con la Regione per due gare sul trasporto marittimo per un totale di oltre cento milioni di euro.

Il dipartimento delle Infrastrutture aveva ridotto gli importi e la società minacciò di bloccare i collegamenti.

Secondo la società, la Regione annullò la gara per rivedere alcuni parametri. “I nostri conti sono a posto – si difesero i Morace -, tutte le spese sono documentate e certificate e si possono evincere anche dai bilanci della Società.

In 21 anni non ci sono mai stati né rilievi, né contestazioni. Lo studio di cui parla la Regione e su cui stiamo svolgendo le nostre controdeduzioni è assolutamente privo di fondamento e lo dimostriamo dati alla mano, documentando costo per costo”. Alla fine la gara nei mesi successivi è stata affidata ai Morace. Oggi è arrivata l’operazione dei carabinieri di Palermo e Trapani che hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, arrestando, con l'accusa di corruzione e altro, l’armatore Ettore Morace, il deputato regionale Girolamo Fazio e il funzionario della Regione Siciliana Giuseppe Montalto.