Si allarga a macchia d'olio l'inchiesta sulle finte vaccinazioni perpetrate ad opera di Emanuela Petrillo. L'infermiera infatti, avrebbe condotto questo sua incredibile pratica "no vax" a danno di oltre 7mila bambini, durante gli 8 anni di servizio presso diverse strutture ospedaliere tra Veneto e Friuli. La procura di Udine ha aperto un'inchiesta contro ignoti, per omissione di atti d'ufficio e falsità in certificazioni e la Petrillo resta la sospettata numero uno. Tutto iniziò nel primo trimestre del 2016 quando l'operatrice sanitaria fu assunta presso Ussl 2 di Treviso.

Ben presto vennero rilevate numerose anomalie: i bambini vaccinati dalla Petrillo stranamente non piangevano e nella pattumiera furono rinvenute delle fialette di vaccino con ancora del liquido al loro interno. L'abilità dell'infermiera "infedele", così definita dal direttore dell'Ussl 2 di Treviso, Francesco Benazzi, a nulla è servita. In seguito ad una prima archiviazione da parte della Procura di Treviso fu infatti aperta un'inchiesta interna alla struttura Ussl 2 con risultati sconvolgenti: oltre 500 bimbi vaccinati dalla Petrillo, erano privi degli anticorpi per le malattie per i quali erano stati sottoposti a profilassi. Tutto ciò ha spalancato le porte a sospetti di dimensioni molto più ampie.

Da Udine a Treviso è allarme: vaccini finti da ripetere

Prima di approdare all'Ussl 2 di Treviso, Emanuela Petrillo ha lavorato per 6 anni (dal 16 novembre 2009 ed il 18 dicembre 2015) presso il distretto sanitario di Codroipo (Udine) che comprende i direttori sanitari della Asuiud e della Aas 3. Era dunque doveroso svolgere dei controlli a campione sui piccoli pazienti vaccinati dall'infermiera trevigiana e ciò che è emerso anche qui ha dell'incredibile: un terzo delle dosi somministrate ai bimbi sotto l'anno d'età e circa la metà dei bimbi più grandi non hanno ricevuto correttamente le dosi di vaccino.

In particolare 60 bambini su 120 risultano sprovvisti di anticorpi. Ricordiamo che Il distretto sanitario di Codroipo coinvolge 11 comuni. Il presidente dell'Ordine dei Medici di Udine, Maurizio Rocco, ribadisce che così i bambini sono sostanzialmente privi di protezioni nei confronti di molte malattie potenzialmente pericolose e dunque almeno le vaccinazioni obbligatorie saranno ripetute.

Ha inoltre fatto presente che gli assistenti sanitari non possono prendere iniziative, ma devono far rispettare le indicazioni del Dipartimento di Prevenzione, comunicando l'eventuale rifiuto da parte dei genitori di far vaccinare i propri figli al medico responsabile. Tutti i circa 7 mila bimbi vaccinati da Emanuela Petrillo saranno presto convocati dal distretto sanitario di Codroipo ed entro la metà di maggio recupereranno la dose del vaccino mancante.

Le posizioni della Petrillo si aggravano sempre più

Intanto anche in Veneto la Procura di Treviso prosegue con le sue indagini, per i presunti analoghi comportamenti tenuti dalla Petrillo presso l'Ussl 2. La donna si difende attraverso i suoi legali, continuando a ribadire la propria innocenza e promettendo di dar battaglia per ottenere un risarcimento dall'Azienda ospedaliera trevigiana per i danni patiti.

Infine il governatore del Veneto Zaia si esprime con toni particolarmente duri, parlando della necessità di elevare i controlli sugli operatori sanitari e auspicando una legge nazionale che inasprisca le pene, sottolineando che chi provoca il rischio di epidemie o addirittura la morte dei bambini non può cavarsela con un semplice abuso d'ufficio.