Il ministro degli Affari esteri, Angelino alfano, ha ricevuto gli ambasciatori dei Paesi membri della Lega araba accreditati in Italia. L'incontro è avvenuto alla farnesina. Si è parlato delle istanze dei Paesi arabi relativamente al processo di pace in Medio oriente. Nel suo intervento, Alfano ha evidenziato la posizione dell'Italia, sottolineando "la prospettiva dei due Stati", definendola l'unica realizzabile, "nell'interesse delle parti coinvolte". Prospettiva che corrisponde "alla legittima aspirazione" del popolo palestinese. Sono ventidue i Paesi membri della Lega araba, un'organizzazione internazionale politica di stati del Nord Africa, del Corno d'Africa e del Medio Oriente, nata il 22 marzo 1945: Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.
Quattro osservatori: Brasile, Eritrea, India, Venezuela. Lo scopo della Lega è di avviare relazioni fra i Paesi aderenti, coordinando le attività politiche, nonché di salvaguardare sovranità e indipendenze. Le attività riguardano anche il coordinamento dell'economia, dei trasporti, delle comunicazioni, delle relazioni internazionali. Un impegno anche sul fronte della cultura, sul sociale e per la tutela della salute pubblica. Il territorio della Lega araba è ricco di risorse importanti, riserve di petrolio e gas naturale. Poi c'è il turismo su cui puntano Egitto, Emirati Arabi Uniti, Tunisia, Marocco, Giordania e altri Stati. Il segretario generale della Lega araba è l'egiziano Ahmad Aboul Gheit, nominato nel 2016.
Le aree di crisi in Siria e Libia, i rapporti con l'Iran
Il ministro si è soffermato sulle aree di crisi in Siria e Libia, un tema che si è rivelato centrale nella discussione con gli ambasciatori. Alfano ha sollecitato tutti a esercitare la propria influenza sulle parti, facendo riferimento anche al ruolo di primaria importanza della cooperazione internazionale nell'azione di contrasto alla radicalizzazione e al terrorismo.
Giudicata "drammatica" la crisi siriana. Sui rapporti con l'Iran, Alfano ha spiegato che Teheran non può che cogliere l'opportunità dell'accordo sul nucleare per operare costruttivamente e fattivamente nella risoluzione delle crisi regionali.
La cerimonia dell'Iftar a Villa Madama
Alfano incontrerà nuovamente gli ambasciatori dei Paesi membri della Lega araba a novembre, in occasione della Conferenza internazionale "Med dialogues", prevista a novembre, a Roma.
La riunione di ieri si è tenuta prima della programmata cerimonia dell'Iftar, il pasto consumato dai musulmani per interrompere il digiuno quotidiano durante il mese del Ramadan, a Villa Madama, alla presenza dei capi missione dei Paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica residenti a Roma, di diversi rappresentanti della Comunità islamica italiana e dell'Imam della Moschea di Roma. Una tradizione che si rinnova da dodici anni, quella della realizzazione dell'Iftar a Villa Madama, "riconoscimento della sacralità del Ramadan per i fedeli musulmani italiani". Così Alfano in una nota apparsa sul sito ministeriale, ribadendo l'importanza del dialogo tra culture diverse, anche tra fedi diverse.
Un dialogo che superi l'estremismo in tutte le sue forme. Un dialogo che vada oltre ogni intolleranza, in difesa della libertà di credo. No, dunque, alla radicalizzazione e alla violenza. Sì al "carattere pluralista e democratico della contemporaneità".