Il movimento di destra sociale casapound ieri, Sabato 24 Giugno, ha sfilato per le vie del centro di Roma per manifestare contro l'approvazione della legge sullo Ius soli. Per Simone di Stefano, vice presidente di Casapound Italia, è in gioco il principio fondamentale dell'idea di nazione. Al corteo hanno sfilato oltre 5.000 persone giunte a Roma da tutta Italia.
Nina Moric e il suo avvicinamento a Casapound
La modella croata, naturalizzata italiana nel 2005, da qualche mese è sotto i riflettori per la sua scelta radicale di affiancare e sostenere il movimento di destra sociale Casapound.
“Io li amo e mi sento amata. Io li rispetto e mi rispettano. Sono a casa. Davvero”, con queste parole la Moric definisce la sua nuova appartenenza. L'impressione che da sentire le sue dichiarazioni sono sorprendenti: la signora, 41 anni, ha veramente messo da parte l'egocentrismo che caratterizza i personaggi famosi per dedicarsi più umilmente alla militanza politica. Ovviamente, il tutto non capita in sordina, sulla sua pagina facebook è pieno di commenti offensivi, ma anche molti positivi e di solidarietà. Quello che di più la si accusa è di non essere italiana, ma croata. In realtà la Moric ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2005 quindi ha tutto il diritto di impegnarsi e schierarsi politicamente con chi vuole, anche con un movimento nazionalista come Casapound.
Il corteo di Sabato 24 Giugno
Ieri pomeriggio, un corteo di migliaia di persone ha sfilato ordinato per le vie del centro di Roma. E' partito da sotto la sede di Casapound in Via Napoleone III per raggiungere Colle Oppio, al Colosseo (dove a termine della manifestazione si è svolto il concerto della band musicale ZetaZeroAlfa).
La Moric ha sfilato in prima fila e queste sono le sue parole: "Dico assolutamente no allo Ius Soli perché la cittadinanza si deve ottenere in modo diverso, da sei mesi ho aderito a questo movimento ed ho fatto una scelta di cuore". Il vice-presidente Simone di Stefano ha annunciato una raccolta di firme per abrogare la legge se mai dovesse passare.
Non sono mancate le proteste, virtuali, delle associazioni Anpi, Arci e CGIL. Le quali hanno scritto al prefetto della capitale per evitare che il corteo avesse luogo, in quanto a loro dire potrebbe alimentare ancor di più le tensioni sociali. Le misure di sicurezza sono state massime, ma come di solito avviene per le manifestazioni di Casapound, non sono stati registrati incidenti.