Alessandro Romani era un capitano incursore del Nono Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” ed è morto sette anni fa in Afghanistan. Lo Stato dopo sette anni ha negato ancora a questo eroe, caduto in una terra lontana l’onore di una tomba militare. “E’colpa di un cavillo burocratico” ha raccontato suo padre Carlo e la mamma Carla ha affermato che ce la sta mettendo tutta per dare al “figlio l’onore che merita”.

Il padre del Parà: 'E' colpa di un cavillo burocratico'

I due genitori, dopo avere vissuto il dramma della morte di un figlio, non vedono adesso riconosciuto dallo Stato l’onore che merita un soldato caduto in una missione militare in una terra lontana.

La vicenda è stata divulgata dal quotidiano romano il Messaggero, il quale ha raccolto lo sfogo del padre del paracadutista caduto, il quale ha spiegato che suo figlio è stato seppellito in un loculo del cimitero monumentale, che non si trova nella zona riservata ai militari. Loro hanno presentato la domanda per spostare la salma del figlio e dopo tre anni non hanno ancora ottenuto il loro scopo. Il padre di Alessandro ha spiegato che nella seduta della Commissione capitolina permanente Ambiente, nella quale è stata esaminata la domanda relativa al figlio Alessandro, è stato spiegato che la domanda non poteva essere accolta solo perché era stata presentata in ritardo, rispetto al termine previsto dalla legge.

Il padre di Alessandro ha ricordato che la sezione di Guidonia e Tivoli dell’associazione nazionale Paracadutisti d’Italia è stata intitolata al figlio e grazie al suo impegno molte borse di studio per gli studenti vengono intitolate alla memoria del figlio. Amaramente ha concluso dicendo che soltanto all’interno dell’amministrazione della capitale ci sono nei confronti del soldato caduto solo le fredde parole della burocrazia.

Alessandro Romani fu ucciso nel 2010

Il 17 settembre 2010 Alessandro Romani, elemento della Task Force 45, venne elitrasportato nella zona di Bakwah nella provincia di Herat, insieme al suo distaccamento operativo per catturare alcuni terroristi, che avevano messo un ordigno sotto il ponte di una strada. Alessandro venne colpito nella sparatoria con i terroristi.

Era stato ferito ad una spalla, ma il proiettile aveva raggiunto nel torace raggiungendo organi vitali. Alessandro era nato a Roma il 18 luglio del 1974 ed era un veterano con alle spalle aveva numerose missioni internazionali.