Sorridente e all'apparenza spensierato: cantava, ballava, rideva e scherzava Ciro Guarente, come se niente fosse. Eppure era trascorso appena qualche giorno dal suo atroce crimine. Dopo aver ucciso e smembrato per gelosia il gay Vincenzo Ruggiero di cui non sono stati ancora trovati il braccio sinistro e la testa, Ciro Guarente lo scorso 13 luglio ha partecipato al matrimonio evento di alessia cinquegrana, la prima trans in Italia ad aver indossato l'abito bianco ed essersi sposata con una cerimonia religiosa. Proprio Alessia sconvolta, ora che emerge la terribile verità, lo ha raccontato al quotidiano Il Mattino.

Mai avrebbe immaginato di avere tra gli ospiti del suo matrimonio un simile criminale. Lei e suo marito Michele Picone lo consideravano un amico.

L'assassino al primo matrimonio trans d'Italia

Era folle di gelosia verso Vincenzo Ruggiero, coinquilino della trans polacca Heven Grimaldi con cui aveva avuto una storia di sette anni. Dopo averlo ucciso, fatto a pezzi con una motosega come in un film dell'orrore, e poi nascosto secondo una modalità mafiosa, a detta della procura di Napoli, brandelli del corpo in una vasca di cemento all'interno di un garage abbandonato di Ponticelli, Ciro Guarente, impiegato di giorno e sexy boy omosessuale di notte, ha partecipato alle nozze di Alessia Cinquegrana.

Per la trans più famosa d'Italia che ha detto sì con una cerimonia religiosa, quello era il giorno più importante della vita. Conosce Michele Picone, diventato suo marito, da quando erano ragazzini, hanno fatto battaglie insieme fino ad arrivare a questo importante traguardo.

Una sposa sconvolta

Alessia che ne ha viste e vissute tante, mai avrebbe immaginato di conoscere un assassino di tal specie e di averlo tra i 120 ospiti di una matrimonio da manuale alla celebre "Sonrisa" con tanto di cantante neomelodico.

Ora le risulta impossibile credere che quell'amico, che per la bassa statura tutti chiamavano tutti "Ciro Ciro", la persona che era andata a cantare la serenata con lo sposo sotto il suo balcone, sia la stessa persona che poco prima aveva fatto a pezzi Vincenzo. Non riesce a credere che Ciro che al suo matrimonio era con Heven e scherzava, cantava, ballava, possa essere il "mostro" che ha sezionato Vincenzo con una motosega tagliandogli la testa.

Ad Alessia e suo marito sembrava una persona "normale". Una "normalità" sfociata in una doppia vita: di giorno dipendente militare, di notte drag queen su siti chiusi al pubblico. "Ma noi di questo non sapevamo assolutamente niente", piange la sposa. Come ignoravano l'orrore e la violenza di cui Ciro era stato capace. "Se avessi anche lontanamente sospettato che era un assassino, non gli avrei certo permesso di partecipare alla giornata in cui ho coronato il sogno della mia vita", racconta sconvolta Alessia.

Il dolore di Heven

Al matrimonio di Alessia, c'era anche lei, Heven, la trans che con Ciro aveva avuto una lunga relazione, e aveva accolto in casa Vincenzo, nel 2013 vincitore del premio di bellezza "Re Gay", con cui, a dispetto della gelosia ossessiva di Ciro, c'era solo un'amicizia speciale.

Proprio Heven era stata la prima a sospettare che la scomparsa di Vincenzo non fosse un allontanamento volontario, ed era andata dai carabinieri. Ora non riesce neanche a rispondere ad Alessia che la chiama a telefono per starle vicina. Non vuole parlare con i giornalisti. La sua vita è distrutta. Ha rotto il silenzio solo con un post sulla sua pagina Facebook in cui dice che avrebbe voluto essere lei a morire al posto di Vincenzo. "Ho perso la vita insieme a te" gli scrive sperando di raggiungerlo in cielo.