Arriva il nuovo anno scolastico e per iscrivere i propri figli i genitori dovranno dimostrare di averli vaccinati, presentando la relativa documentazione agli asili nido, entro il 10 settembre, e alle scuole, entro il 31 ottobre. In caso contrario, i bambini fino ai 6 anni non saranno ammessi all’asilo, mentre quelli iscritti alle scuole dell’obbligo (fino ai 16 anni) potranno accedere alla loro classe ma dovranno seguire un percorso sanitario approntato dalla asl. Quale che sia l’età del bambino, la mancata vaccinazione comporta una multa da 100 a 500 euro a carico dei genitori (o di chi ne abbia la tutela legale).
L'iscrizione all'anno scolastico 2017-2018 può avvenire anche presentando semplicemente un'autocertificazione delle vaccinazioni svolte (o la prenotazione presso la Asl di competenza delle vaccinazioni prescritte per legge), ma entro il 10 marzo 2018 occorre comunque presentare documentazione completa delle avvenute vaccinazioni (l’autocertificazione, insomma, da sola non basta, ha valore solo provvisorio).
Le vaccinazioni prescritte
Chiunque abbia meno di 16 anni è tenuto a effettuare le seguenti dieci vaccinazioni:
- anti-poliomielitica;
- anti-difterica;
- anti-tetanica;
- anti-epatite B;
- anti-pertosse;
- anti-Haemophilus Influenzae tipo b;
- anti-morbillo;
- anti-rosolia;
- anti-parotite;
- anti-varicella.
Le vaccinazioni obbligatorie sono fornite gratuitamente (anche nel caso si sia saltato un precedente appuntamento), possono essere prenotate anche in farmacia, e sono somministrate presso l’Asl territorialmente competente secondo un calendario prefissato per coorti di età (cioè per anno di nascita).
Grazie all'esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e alla quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella), le vaccinazioni si risolvono in 2 punture, ma accanto ad esse le Asl offrono anche, sempre gratuitamente (ma senza nessun obbligo ai fini dell’iscrizione all’asilo o alla scuola) i vaccini contro meningococco B, meningococco C, pneumococco e rotavirus.
E’ stata istituita un’anagrafe che registrerà tutte le vaccinazioni effettuate da ciascuna persona.
Documentazione, esoneri e sanzioni
Sono esonerati dall'obbligo di vaccinazione quanti siano già incorsi nella malattia contro cui è diretto uno specifico vaccino, perché la malattia pregressa conferisce loro un’immunità naturale per il futuro (chi ha avuto la varicella, per fare un esempio, non ha più bisogno di vaccinarsi contro di essa).
E sono esonerati anche quanti si trovino in particolari condizioni cliniche, attestate da un medico di medicina generale (il medico di famiglia) o da un pediatra. Lo stesso medico di famiglia o pediatra può anche disporre di posticipare la vaccinazione di chi si trovi in particolari condizioni, quale ad esempio una malattia acuta, grave o moderata, con o senza febbre. Medico e pediatra hanno facoltà di disporre esami del sangue ove lo ritengano opportuno.
L’esonero deve essere documentato in sede di iscrizione all’asilo o alla scuola, mentre per il posticipo accanto alla documentazione del posticipo stesso deve essere fornita la presentazione dell’appuntamento per la vaccinazione a tempo debito.
Spetta invece ad asili e scuole provvedere, in presenza di più alunni che quanti per qualsiasi motivo non abbiano effettuato le vaccinazioni, a evitare concentrazioni in singole classi di minori non vaccinati. Per operatori sanitari e scolastici è invece richiesto che nei luoghi in cui prestano servizio presentino soltanto una autocertificazione attestante la propria "situazione vaccinale
Nel caso di mancata vaccinazione o mancata documentazione relativa a vaccini, esoneri e posticipi, il dirigente scolastico o il responsabile dei servizi educativi è tenuto a fare una segnalazione all’Asl, che entro 10 giorni, contatterà i legali responsabili del minore per fissare un appuntamento e un colloquio informativo.
In sede di presa di contatto, l’Asl indica anche modalità e tempi per effettuare le vaccinazioni d’obbligo e nel caso in cui i legali responsabili del minore non si presentino all’appuntamento o evitino comunque di provvedere alle vaccinazione, la stessa Asl contesterà formalmente l'inadempimento dell’obbligo, fissando un ulteriore termine entro il quale effettuare le vaccinazioni. In caso non sia rispettato questo termine, scatterà la multa prevista per legge, il cui importo esatto sarà commisurato alla gravità delle contestazioni (che dipendono anzitutto dal numero di vaccinazioni non effettuate). La multa non scatta se si rispetta il termine, ma torna a scattare se non viene completato l’eventuale ciclo di vaccinazioni prescritto dall’Asl. Nessuna violazione comporta possibile denuncia al tribunale dei minori perché sia valutata la revoca della patria potestà.