Bologna. Oltre cinquemila giovani, e non solo, che hanno sfilato per le strade del centro storico chiedendo subito una nuova sede per il collettivo Làbas, sgomberato da oltre un mese con i manganelli della polizia dal centro sociale 'okkupato' situato in via Orfeo, sono sicuramente serviti per mettere in apprensione il mondo politico al governo in piazza Maggiore con il sindaco del Pd Virginio Merola che ora deve cercare una soluzione.
Làbas e manifestazioni
Làbas ha dimostrato, prima in via Orfeo e anche dopo con manifestazioni isolate, di essere amato a Bologna e di aver avuto un ruolo sociale importante tanto che la maggior parte degli ex vicini bolognesi non si sono mai lamentati della sua presenza e ne hanno anzi messo in evidenza il ruolo sociale di dormitorio, luogo di doposcuola per le persone disabili, pizzeria, birreria, posto per assemblee e altro ancora. Anche l’ex vicesindaco e ora consigliere comunale Amelia Frascaroli, parecchi intellettuali, l’Arci e la Cgil hanno lanciato un appello per dare al più presto una sede a Làbas.
Si pensa a una collocazione che piacerebbe al collettivo 'sfrattato' a luglio
Questo momento ha sortito le prime reazioni. Qualcosa si sta muovendo. Si pensa ad alcuni locali rimasti vuoti in vicolo Bolognetti in pieno centro storico, non lontano dalla collocazione precedente, proprio come avevano chiesto i portavoce del collettivo Làbas. La giunta, che a tal punto ha capito come la linea dura sarebbe negativa sull’opinione pubblica, non sarebbe contraria.
Per alcuni sarebbe la sede sarebbe piccola e vicina a piazza Verdi
Ci sono però una serie di problemi perché nella struttura si trovano l’ufficio dell’Urp del quartiere San Vitale, a piano terra e lo Sportello lavoro del quartiere. Al primo piano c’è la biblioteca Ruffilli, per alcuni giorni alla settimana aperta fino a sera, mentre nel quadriportico si trova l’ingresso delle scuole Zamboni.
Ora però, guardando la realtà, in particolare nel cortile c’è una forte situazione di degrado. I vertici del Quartiere fanno resistenza, dicono ad alta voce che i locali sono troppo piccoli per ospitare Làbas e insinuano il dubbio che ci sarebbe troppa vicinanza con piazza Verdi e che il collettivo potrebbe essere 'contaminato' dalla vicinanza con piazza Verdi. Ovvero molti frequentatori della piazza, che hanno una brutta fama di persone ubriache e dedite allo spaccio di droga, potrebbero entrare nella nuova sede di Làbas e utilizzarla per attività non legali. Un’illazione, forse addirittura un’offesa a Làbas.