Un recente stop alle importazioni da parte del Governo cinese rischia di annullare accordi per miliardi di euro tra le aziende italiane produttrici di formaggi e il mercato cinese. La Cina ha dichiarato "guerra" al formaggio con le muffe e la soluzione necessiterà di nuovi parametri d'importazione che non saranno sicuramente veloci. Nel mirino anche la Francia, visto che il divieto si estende a tutti gli "erborinati" quindi anche al camembert e roquefort francesi. I formaggi incriminati sono quelli con "la muffa": i due francesi e, tra i più famosi, il nostro gorgonzola e il taleggio e pare che il problema sia sorto per una questione di regolamenti, non per ostacoli di matrice politica.

A dichiararlo è stato il vice direttore cinese del ministero del Commercio, Wu Jing-chun, a pochi giorni dal congresso Slow Food International che si terrà Chengdu. La questione, quindi, è puramente economica: devono solo essere ridiscussi i parametri risalenti al 2010, ritenuti troppo bassi dal ministero cinese.

La reazione europea

L'Europa reagisce con alcune contromosse tra cui un prossimo seminario proprio sui formaggi con muffe da tenere quanto prima: l'Europa corre ai ripari dal momento che il problema non è solo italiano e francese, ma prima o poi toccherà anche alle esportazioni di formaggio inglese, danese ed olandese. E prima che siano pronti i nuovi parametri passeranno mesi con conseguente perdita economica delle aziende europee.

Il ministro Wu ha ribattuto, dopo la denuncia degli agricoltori italiani, che l'importazione dei formaggi è regolata da un ente che segue ispezioni e quarantena, l'Aqsiq, che ha delle sue procedure interne e che al popolo cinese il cibo italiano piace molto per cui il problema non sarebbero i formaggi, ma le procedure. Wu stesso tempo fa si è recato a Roma con una commissione apposita proprio per dare adito a relazioni commerciali bilaterali ed ha dato il via libera all'acquisto dei formaggi italiani.

In bilico anche la pancetta

Anche l'import di pancetta è attualmente un punto caldo nelle relazioni import export con la Cina: i 2 paesi stanno decidendo le procedure iniziali per le importazioni. I cinesi hanno anche contrattato con la Spagna riguardo l'importazione del prosciutto nel loro Paese. Wu, nel discorso per la presentazione del Congresso Slow Food, ha ricordato che ci sono parecchie relazioni commerciali tra l'Italia e la Cina che sono cresciute del 20% soltanto nei primi 7 mesi dell'anno, e che ammontano a 27 miliardi di dollari. Gli investimenti italiani in Cina ammontano a 7 miliardi di dollari, quelli cinesi in Italia a 11 miliardi.