Morire a 15 anni, vittima della vendetta trasversale dell'ex compagno di sua madre che le ha teso un ignobile agguato. Non ce l'ha fatta Nicolina Pacini: il suo cuore si è fermato stamani ed è morta all'ospedale di Foggia dove era ricoverata in condizioni gravissime. Ieri mattina ad Ischitella, paese in provincia di Foggia dove viveva con i nonni materni, Nicolina stava andando a scuola. L'ex compagno della madre, Antonio Di Paola, 37 anni, l'ha sorpresa e le ha sparato un colpo di pistola in viso, poi è fuggito a piedi e in seguito si è tolto la vita con la stessa arma.
La mamma di Nicolina, Donatella Rago, 43 anni, si era trasferita a Viareggio per sottrarsi alla furia di quell'uomo violento.
L'agguato
Ieri mattina alle 7 e 30, Nicolina stava andando a prendere l'autobus in compagnia di un'amica per andare a scuola: frequentava il liceo scientifico del paese vicino, Vico del Gargano. Ma è sopraggiunto in auto Antonio Di Paola. Sceso dall'auto l'ha raggiunta su una scalinata di un vicolo del centro di Ischitella ed è iniziata una discussione. L'uomo pretendeva di sapere dove fosse Donatella, la madre dell'adolescente: un pensiero che per lui era diventata un'ossessione da quando la donna l'aveva lasciato. Nicolina, coraggiosa e indomita, per proteggere sua madre si è rifiutata di rivelarglielo.
Non era la prima volta che l'uomo la infastidiva per queste ragioni. Di Paola le ha sparato un colpo con una semiautomatica calibro 22, che l'ha raggiunta sopra l'occhio sinistro e si è fermato al cervello. I medici avevano detto fin da subito che Nicolina era inoperabile e la ragazza era tenuta in coma farmacologico. E' morta nel reparto di terapia intensiva degli Ospedali Riuniti di Foggia dopo l'ennesimo arresto cardiaco.
Come ha detto il sindaco Carlo Guerra, Nicolina è morta 2 volte perché vittima innocente di una relazione complicata, quella della madre a cui ha fatto da scudo. Il feretro della 15 enne è stato vegliato in mattinata dai nonni materni nell'obitorio dell'ospedale, a pochi metri dal corpo dal suo attentatore che si è suicidato.
Il corpo di Di Paola è stato trovato nelle campagne poco lontane dal paese ieri pomeriggio. Si è temuto che potessero esserci scontri tra parenti.
Le denunce
Per motivi economici, Nicolina e il fratello di 10 anni erano stati affidati dai servizi sociali e dal tribunale dei minori ai nonni materni. Donatella Rago aveva più volte denunciato le violenze del suo ex ai carabinieri, che nel 2016 gli avevano sequestrato un coltello detenuto illegalmente. La donna si era trasferita da un mese a Viareggio dove viveva il padre dei suoi due figli e dove Nicolina era nata e cresciuta. L'ultima denuncia di Donatella due settimane fa: Di Paolo aveva avvicinato Nicolina chiedendole dove fosse la madre. "Ho denunciato e non mi hanno creduto", ha scritto su Facebook la donna.
Suo cugino accusa: "Non si può lasciare andare in giro un uomo armato come lui, è intollerabile".
La gogna mediatica
Proprio ieri la donna aveva lanciato accuse sui social ai magistrati per aver dato in affido la figlia ai nonni troppo vicini a quell'uomo violento. E se l'era presa anche con i suoi genitori, colpevoli di non averla protetta. In questa situazione drammatica, complice il suo profilo aperto, sulla sua pagina Facebook, si è scatenata una vera e propria gogna mediatica. Altre donne e madri, l'hanno accusata di aver portato in casa un assassino, di aver badato ad aggiornare il suo profilo con sfoghi fuori luogo mentre la figlia è stata colpita dal suo ex, di aver lasciato la ragazza sola in balia di un criminale. Tra le censure e lezioni su come essere madre via mouse, però in tanti hanno espresso le condoglianze a Donatella Rago per l'immane tragedia.