La Cassazione ha confermato il licenziamento per giusta causa di un addetto al rifornimento degli scaffali di un supermercato per aver rubato delle caramelle. Il fatto risale al 2009, quando l'uomo venne trovato in possesso di una merce del valore inferiore ai 10 euro. Il giudice della Suprema Corte ha ritenuto il comportamento fraudolento del dipendente tale da meritare il provvedimento adottato dal datore dell'uomo, nonostante agli occhi dei più possa apparire un'azione disciplinare sproporzionata all'importo reale del prodotto rubato. Secondo quanto stabilito dalla Cassazione, è venuto meno in maniera irreversibile il rapporto fiduciario fra il dipendente ed il datore di lavoro.
Licenziato per un furto di meno di 10 euro
E' costata carissimo all'ex dipendente di un supermercato di Napoli la leggerezza con cui a fine turno ha sottratto delle caramelle per un valore complessivo della merce inferiore ai 10 euro. Il datore di lavoro lo ha licenziato per giusta causa, provvedimento confermato nelle ultime ore dalla decisione dei giudici della Suprema Corte, ad 8 anni di distanza dall'accaduto. Oltre il danno, per l'uomo è anche arrivata la beffa, in quando ha dovuto pagare anche le spese di giudizio, pari ad una somma di 3.500 euro. Ben oltre il valore delle caramelle rubate, mai così salate.
La Cassazione, nel suo dispositivo, ha ribadito come il licenziamento sia indipendente dal valore del prodotto eventualmente rubato all'interno del luogo in cui si lavora.
Il provvedimento dunque sarebbe potuto scattare anche per la semplice sottrazione di una busta di biscotti, per esempio. Il terzo grado di giudizio ha definitivamente confermato quanto deciso inizialmente dal datore di lavoro dell'ex addetto al rifornimento degli scaffali, che si è visto così negare la possibilità di tornare a lavoro nel supermercato dove lavorava anni prima.
Nessun precedente disciplinare
Prima di essere licenziato, il dipendente non aveva mai avuto alcun precedente disciplinare. Nei giorni successivi al licenziamento, l'uomo aveva inoltre parlato di un piano ordito dal titolare del supermercato per incastrarlo. Un tentativo ritenuto goffo per discolparsi da un'azione che aveva realmente compiuto.
Il datore di lavoro, all'insaputa di tutti i suoi dipendenti, aveva posto degli adesivi invisibili sui pacchetti di caramelle. Sono stati proprio questi adesivi a tradire l'uomo, attivando alla sua uscita dal supermercato inevitabilmente l'allarme anti taccheggio.