Grande fonte di vitamina C, gli agrumi sono da sempre abbinati ad ogni sana alimentazione per rafforzare il sistema immunitario. In Italia abbiamo una copiosa produzione di questi frutti, concentrata soprattutto nelle caldissime regioni di Sicilia e Calabria, ma purtroppo negli ultimi anni si assiste continuamente ad un'invasione dei mercati da parte di agrumi importati dall'estero. La maggioranza degli agrumi, arance, pompelmi, mandarini e limoni, che troviamo sugli scaffali dei supermercati, proviene infatti dal Sudamerica o da altri paesi tropicali; spesso è segnalata la provenienza dalla Spagna ma in realtà potrebbero provenire da oltreoceano ed essere smistati nel Paese iberico.
Gli agrumi provenienti dall'estero purtroppo presentano un particolarità che li rende molto pericolosi per la nostra salute: sono trattati con alcuni funghicidi molto nocivi e possono procurarci danni epatici, mutazioni genetiche fetali, cancro e un indebolimento generale del sistema immunitario.
Sono presenti sul mercato perchè facilmente reperibili in ogni stagione e molto convenienti economicamente. Quegli agrumi però devono affrontare un viaggio che dura anche mesi ed uno stoccaggio in containers che presenta le condizioni ideali per lo sviluppo di muffe e contaminanti biologici, per cui sulla superficie dei frutti vengono "spruzzati" degli antimicotici industriali che vengono poi "fissati" con della cera, in modo che il prodotto non venga via facilmente.
I 2 funghicidi maggiormente usati sono l'Imazalil e l'Ortofenilfenolo, spesso in combinazione tra loro, ed è accertato che superato un certo periodo, riescono a penetrare anche nella polpa del frutto trattato.
I Funghicidi incriminati
L’Imazalil,il cui nome commerciale è Cloramizolo, veniva in passato utilizzato anche dalle nostre parti per trattare e tuberi, ma è stato dichiarato tossico quando l’Environmental Protection Agency l'ha classificato come potenzialmente cancerogeno.
L’Ortofenilfenolo, o E231è un disinfettante usato in agricoltura per prevenire le muffe, è meno tossico del primo ma comunque dà reazioni nocive se ingerito ed inalato. E' vietato in Australia ed anche in Italia dev'essere autorizzato dal Ministero della Salute ma è ammesso se invece il prodotto è importato. L'Imazalil è stato classificato come probabile cancerogeno, molto pericoloso par i bambini sotto i 6 anni di età.
Somministrato ad alcune cavie di laboratorio ha causato lo sviluppo di adenomi e carcinomi della tiroide. L'EFSA però non gli ha riconosciuto un rischio accertato che ne determinasse il divieto d'uso e questo comportamento è apparso oltremodo ambiguo.
Buccia non edibile
Da 1 anno circa sono apparse su tutti gli agrumi, sia in confezione sia sfusi, le diciture "buccia non edibile", con le quali si avvisa il consumatore che sta acquistando un prodotto trattato in superficie con qualcosa che rende inadatta all'alimentazione la sua buccia, Ma in realtà non è così, perchè tutto il prodotto è contaminato dal funghicida, essendo la sua buccia porosa quindi in grado di far penetrare le sostanze esterne.
Secondo alcuni esperti sono i limoni provenienti dall'Argentina ad essere più pericolosi dal momento che il Paese usa entrambe le sostanze chimiche per trattare i limoni, senza rispettare le dosi consentite. La dicitura è quindi ingannevole ed inoltre risulta semi incomprensibile perchè usa una terminologia di nicchia pur se dovrebbe essere rivolta alla massa. Non tutti gli acquirenti sanno cosa significhi "edibile" e pochi si soffermano a controllare l’etichetta, ignari dei pericoli. Chi usa la buccia per preparare dolci, ponch o cocktails, non sospetta che oltre al limonene ed all'acido citrico stia ingerendo anche pericolosi funghicidi e cere. E' il caso di acquistare i limoni non trattati, spesso più macchiati e poco lucenti, così come le arance, che meno sono lucide più sono sane, e scegliere magari quelli italiani dal momento che in Italia certe sostanze non sono consentite senza regolamentazione e spesso non vengono usate, dato il breve stoccaggio.