Siamo entrati nel "clou" della stagione degli uragani e delle tempeste tropicali. In oceano atlantico già nello scorso mese vari uragani hanno colpito il Messico e gli Stati Uniti d'America.

La nascita di questi fenomeni atmosferici avviene nella regione tropicale, a ridosso dell'equatore dove la convergenza tra gli alisei di NE e SE da luogo ad imponenti cumulonembi a sviluppo verticale.

Causa e formazione di un ciclone tropicale

Fondamentalmente vi sono diversi fattori che portano alla formazione di un ciclone tropicale. Rispetto alle nostre depressioni, di tipologia extratropicale, la principale differenza risiede nella barotropicità del sistema.

Principalmente le caratteristiche di un ciclone tropicale sono le seguenti.

Una temperatura del mare in superficie superiore ai 26°C favorisce lo sviluppo della struttura. Un importante gradiente termo-igrometrico è essenziale per l'evoluzione del ciclone. Inoltre una distanza di circa 10° dall'equatore per favorire l'innesco della rotazione del sistema, grazie all'effetto di Coriolis. Infine è importante una caratteristica, di solito assente alle nostre latitudini, ovvero l'assenza di shear (variazione del vento con la quota) la quale permette di non spezzare la struttura verticale del ciclone.

Analisi sinottica di Ophelia

La nascita dell'Uragano Ophelia si deve ad un importante abbassamento del getto polare che isolandosi (cut-off) in pieno atlantico ha determinato un'alta zona di vorticità al di sopra dell'oceano.

E' tutto quindi partito dai piani superiori della troposfera dove vi era elevata vorticità, la quale poi è andato a "costruire" il ciclone tropicale. Questa difatti è una delle due tipiche formazioni delle strutture tropicali. Nel seguente video si può notare la formazioni di Ophelia

Evoluzione

L'uragano nato in prossimità dell'arcipelago delle Azzorre, dovrebbe intraprendere una traiettoria non molto comune.

Difatti sembrerebbe, con altissima probabilità, che sia indirizzato verso l'Europa. Dovrebbe sfiorare la penisola iberica, quindi Spagna e Portogallo, per poi impattare verso nord in Irlanda. Naturalmente avrà perso gran parte della sua potenza ed arriverà sotto forma di tempesta tropicale.

Nel frattempo, ancora in pieno Atlantico Ophelia ha intensificato la sua energia, passando da categoria 1 ad uragano di categoria 2. Le ultime immagini satellitari sono eloquenti