La tragedia del ponte Morandi ha duramente colpito Genova, la città di Beppe Grillo, il quale conosce da vicino la situazione relativa al viadotto.

Il fondatore del movimento cinque stelle chiede giustizia ma soprattutto la revoca della concessione ad Autostrade. Il comico genovese si addentra nella questione ed in merito al viadotto ne parla come di un'opera "malata". Eppure proprio lui quattro anni fa, nel 2014, appoggiò i comitati "No Gronda" ovvero coloro che si opponevano al Gronda, un'infrastruttura alternativa al ponte Morandi.

Il contrasto alle grandi opere nel DNA dei 5 stelle

Nella storia del movimento cinque stelle, l'attivismo contro le grandi opere è da sempre una delle caratteristiche intrinseche del movimento.

L'opposizione alla TAV è sicuramente uno degli aspetti più rappresentativi, il mantra è sempre lo stesso: grandi opere significano spese inutili. Se la TAV è una questione che ha interessato soprattutto il Nord Italia, anche nel Mezzogiorno i pentastellati hanno potuto in questi anni gridare il loro no alle grandi opere. Il Tap, ovvero il Gasdotto Trans-Adriatico (Trans Adriatic Pipeline) è in Puglia una tematica fortemente sentita dalla "base grillina".

Anche il ponte di Messina è stata una delle grandi opere dove i cinque stelle hanno potuto riversare il loro gridato no.

Durante la campagna elettorale per le politiche di Marzo 2018, era infatti stato inviato in Sicilia il guru Di Battista, da sempre il più attivo e sentito dalla base grillina.

Grillo nel 2014 con i 'No Gronda' e l'appello all'esercito

Quattro anni fa, ovvero nel 2014, il movimento cinque stelle era già una forza parlamentare ben rodata all'interno del quadro istituzionale.

I pentastellati, fin dal loro esordio, hanno sempre strizzato l'occhio verso i comitati di protesta alle infrastrutture come la TAV ed una volta entrati in parlamento hanno continuato ad appoggiarli.

Nel 2014, solo quattro anni fa, sul palco del movimento cinque stelle, Beppe Grillo invitava il comitato "No Gronda". Per il comico genovese la costruzione del Gronda, ovvero di quell'infrastruttura alternativa al ponte Morandi era solo uno spreco di denaro.

Il tutto quindi si ricollegava al classico mantra grillino: grandi opere uguale spese inutili. Il fondatore del movimento cinque stelle, in merito alla costruzione del Gronda conclude con un appello all'esercito. Secondo Grillo bisognava fermare a tutti i costi questa infrastruttura che oggi invece avrebbe salvato molte vite.