Un presunto giro di tangenti collegate ad appalti per la gestione di rifiuti è stato smascherato ed ha portato l'arresto di 12 persone in Puglia, tra cui: il sindaco e il vicesindaco di Torchiarolo (Brindisi), Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, il sindaco di Villa Castelli (Brindisi), Vitantonio Caliandro, e il vicesindaco di Poggiorsini (area metropolitana di Bari), Giovanbattista Selvaggi. Sotto arresto anche il direttore generale dell'azienda di servizi ecologici (Ase) di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi, e vari altri incaricati di pubblico servizio.
L'ordinanza è stata emessa dal gip del tribunale di Brindisi, il blitz è avvenuto stamattina da parte dei carabinieri del Comando provinciale.
Le indagini
Tante mazzette e divertimento a luci rosse, così i politici ufficiali corrotti e i dirigenti venivano "ricoperti" per ottenere i migliori appalti. Le tangenti erano usate per deviare le gare d'appalto della raccolta rifiuti, non solo; venivano finanziate le campagne elettorali e pagavano serate a luci rosse in compagnia di escort. Un'attività investigativa iniziata nel novembre 2014 e andata avanti fino a fine 2015, portata alla luce dai carabinieri di San Vito dei Normanni, che ha consentito di rivelare esponenti della pubblica amministrazione, sia preposti alla sfera politica e amministrativa di diversi enti locali, interessati ad un metodico scambio illecito dei poteri pubblici a loro assegnati, attraverso assoggettamento agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con la sede a Carovigno, per mezzo di ripetute violazioni dei doveri di imparzialità, correttezze e buon andamento dell'operato della stessa pubblica amministrazione.
Nel 2016 la procura condusse una un inchiesta parallela che a febbraio fece finire sotto arresti domiciliari l'allora sindaco di Brindisi, Cosimo Consales, accusato di aver preso tangenti per favorire un altra società che coordinava la raccolta di rifiuti in provincia. Oltre a questi reati senza indugio collegati alla modificazione delle gare pubbliche, la Procura di Brindisi ha notificato agli indagati anche una serie di reati tra i quali finanziamento illecito ai partiti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, molteplici ipotesi delittuose di falso, favoreggiamento della prostituzione e altri reati minori.