Il fondatore di Emergency, Gino Strada, non si sottrae al dibattito sull’accoglienza che l’Italia dovrebbe offrire ai migranti che giungono nel nostro paese dal Mediterraneo. Intervistato questa mattina su Radio Capital, proprio a poche ore dal blitz di Como del Veneto Fronte Skinheads, il medico milanese decide di andarci giù duro. Per prima cosa definisce uno “sbirro” il ministro dell’Interno Marco Minniti e giudica il governo italiano responsabile dei crimini contro l’umanità che vengono perpetrati nei campi di detenzione in Libia. Poi, interpellato sui fatti di Como, dove un gruppo di skinheads si è reso autore di una ‘pacifica’ irruzione in una riunione pro migranti, invita a non bollare l’episodio come ‘folclore’ così come veniva fatto con le “parate naziste”.

Governo italiano responsabile dei crimini contro i migranti commessi in Libia

Secondo Gino Strada è vero, come dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che il governo italiano ha raggiunto “in modo straordinario” l’obiettivo di ridurre drasticamente lo sbarco di migranti clandestini sulle nostre coste. Ma in cambio ha dovuto pagare un prezzo altissimo: girare lo sguardo rispetto alle centinaia di persone che annegano in mare o che vengono torturare nei campi di detenzione libici. In questo senso, il governo italiano ha una “responsabilità importante in questi crimini”. Strada si augura che la Corte Europea dei diritti umani indaghi su questi fatti perché afferma di avere la “certezza assoluta” che “abbiamo pagato bande di trafficanti in Libia”.

In pratica, il fondatore di Emergency accusa Gentiloni e Minniti di aver “reclutato bande di predoni e assassini”.

Gino Strada contro lo ‘sbirro’ Minniti

Proprio per questo motivo, il giudizio dato all’operato del ministro dell’Interno, Marco Minniti, è sprezzante. Secondo Gino Strada, infatti, Minniti deve essere considerato uno “sbirro”, ma non inteso nel senso di “poliziotto”, spiega, bensì in quello di “persona che usa il proprio potere in modo autoritario e crudele”.

Per il numero uno di Emergency, il capo del Viminale ha ottenuto l’effetto di dover raccogliere meno morti sulle spiagge italiane, morti che però si moltiplicano in Libia e nel Mediterraneo. La popolarità raggiunta da Minniti, dunque, è semplicemente effimera.

Il blitz degli skinheads a Como non è ‘folclore’

Parlando di migranti e accoglienza non poteva certo mancare una riflessione su quanto accaduto a Como nella serata di martedì scorso.

Un gruppo di 13 militanti del Veneto Fronte Skinheads ha compiuto una pacifica irruzione nei locali del Chiostrino di Sant’Eufemia, a Como, dove si stava tenendo la riunione ‘Como senza frontiere’, organizzata da diverse associazioni favorevoli all’integrazione dei migranti. Gli skinheads si sono limitati a leggere un proclama prima di abbandonare con ordine la sala, ma la bufera mediatica che si è scatenata subito dopo ha portato la Digos a identificarli e a spiccare una denuncia per violenza privata. L’opinione di Gino Strada è che non si tratti affatto di “folclore” perché “anche le parate naziste degli anni ‘20 e ‘30 erano considerate folcloristiche”.