Due ragazze quattordicenni sono state sequestrate e violentate da due giovani di origini bosniache domiciliati in un campo nomadi della capitale dopo averle conosciute online attraverso un noto social network. I fatti sono accaduti nel mese di maggio 2017 in una zona boschiva della Collatina dove le due minorenni vennero condotte dai due stupratori che ,dopo averle legate, le costrinsero, con la forza, ad avere rapporti sessuali. Tuttavia, dalle indagini condotte dai Carabinieri, è risultato che soltanto uno degli indagati avrebbe abusato delle giovani minorenni, mentre l'altro avrebbe fatto da palo.
Ordinanza di custodia cautelare
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha emesso, su richiesta della Procura della Repubblica, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due ragazzi di 21 e 20 anni accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. Sono stati i carabinieri di Tor Sapienza a trarli in arresto. Inizialmente, le due minorenni, forse perché impaurite dopo essere state minacciate di morte dai due violentatori, non avevano raccontato a nessuno dell'accaduto ne avevano fatto ricorso a cure mediche. Soltanto dopo un mese, i genitori di una delle due vittime, venuti a conoscenza del terribile episodio, hanno deciso di sporgere denuncia presso la caserma dei Carabinieri della Stazione di Roma di Tor Sapienza facendo partire le indagini del caso.
Il caso simile
Un caso simile si verificò a Roma nel mese di settembre a Villa Borghese dove una donna tedesca di 57 anni venne violentata dopo essere stata legata nuda ad un palo, con nodi ai polsi e alle caviglie e con un fazzoletto in bocca che le impediva di urlare. A dare l'allarme, fu un tassista che intorno all'una di notte, transitava in viale Whashington.
Fermatosi, la slegò e chiamò la polizia del commissariato di Villa Glori che intervenne prontamente sul posto. La donna, in evidente stato di shock, venne trasportata all'ospedale Santo Spirito dove i medici riscontrarono i segni di una violenza sessuale inaudita. La donna, in seguito, riferì agli inquirenti che si trovava in Italia da circa sei mesi e di non avere fissa dimora e di essere stata aggredita e violentata da un uomo giovane poco distante dal palo al quale fu legata. Inoltre, lo stupratore di origine straniera la minacciò di non dire nulla e le rubò anche 40 euro dalla borsa.