Il fuciliere di marina Massimiliano Latorre, insieme al collega Salvatore Girone, per anni è stato al centro delle cronache nazionali ed internazionali quale protagonista del caso dell'Enrica Lexie. Era il 15 Febbraio 2012 quando la petroliera italiana si trovava al largo delle coste del Kerala, ed i marò in servizio esplosero alcuni colpi di fucile, secondo loro all'indirizzo di un'imbarcazione di pirati che si stava avvicinando alla nave.
Secondo il governo indiano però la presunta imbarcazione di pirati era in realtà un peschereccio, sul quale persero la vita due pescatori.
Il caso portò a tensione tra il governo indiano e quello italiano, ed i due marò furono trattenuti a lungo in India. Questa volta però a portare Latorre sotto i riflettori è la moglie, che ha chiesto il divorzio e lo ha criticato pubblicamente.
Le accuse della moglie
Rosalba Ancona, moglie di Latorre, annuncia di aver chiesto il divorzio dal marito, che nel frattempo si sarebbe rifatto una vita con una nuova compagna a Roma, e tra pochi giorni è prevista un'udienza per il divorzio in tribunale a Taranto. La donna accusa il marito di trascurare i figli, che avrebbe visto l'ultima volta nel mese di agosto.
La coppia aveva iniziato la relazione negli anni novanta, avevano avuto due figli e dopo il matrimonio è arrivata anche la bambina più piccola.
Da una precedente relazione Latorre aveva avuto un'altra figlia, Giulia, che a sua volta nel 2016 si era lamentata pubblicamente del disinteresse del padre verso di lei. "Abbiamo litigato. La famiglia è importante, di nome sei mio padre, ma di fatto?" disse Giulia, che risulta molto legata ai tre fratelli che il padre ha avuto con Rosalba.
Le denunce poi ritirate
Rosalba Ancona rende nota anche una vicenda del tutto inedita. Riferisce che in passato aveva presentato delle querele nei confronti del marito per episodi di violenza e di minacce, denunce che poi aveva ritirato quando c'è stata la questione in India.
La smentita degli avvocati
A rigettare al mittente le accuse nei confronti del fuciliere di Marina sono i suoi legali, Massimo Saracino e Mario Soggia di Taranto.
Gli avvocati definiscono "fantasioso" il racconto della donna, e sostengono di essere in possesso di prove documentali per provarlo. Si dicono inoltre "preoccupati" per quella che definiscono una "sconsiderata iniziativa mediatica" intrapresa dalla Ancona. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di cronaca, continuate a seguirci.