Trentotto minuti di terrore. Non è stata una bella mattinata per gli abitanti delle Hawaii: improvvisamente lo spettro di una guerra nucleare si è materializzato tra la popolazione dell’arcipelago del Pacifico, che vive in uno stato di allerta da quando il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha potenziato il proprio arsenale, con armi atomiche in grado di percorrere lunghe rotte. A dire il vero, secondo le fonti informative ufficiali del regime, i nuovi missili recentemente sperimentati sarebbero in grado di colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti, in particolare gli stati del Pacifico.
Ma ormai da tempo le Hawaii vivono con particolare tensione le notizie provenienti dalla Corea del Nord, a causa della loro vicinanza rispetto alla nazione nemica.
Un messaggio inquietante
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le esercitazioni che periodicamente interessano tutta la popolazione delle Hawaii, coinvolgendo edifici pubblici e privati, come scuole, uffici, ospedali e centri commerciali. Quindi l’allarme è salito al massimo livello quando sui telefonini di tutti gli abitanti e dei turisti presenti in zona è apparso un breve comunicato delle autorità locali, davvero inquietante: “Un missile balistico si sta dirigendo verso il nostro arcipelago, mettetevi subito al riparo. Non si tratta di un’esercitazione”.
Facile immaginare come si sia subito scatenato il panico, e come la tensione abbia coinvolto i social network, dove sono comparsi messaggi pieni di angoscia e terrore. In molti informavano congiunti ed amici dell’allerta, invitandoli a mettersi al riparo, a raggiungere luoghi più sicuri e a contattare altre persone al momento irrintracciabili, per comunicare loro quello che stava accadendo.
Trentotto minuti di panico
Il messaggio è stato diffuso con un sottopancia anche durante le trasmissioni delle partite di basket sulla rete televisiva Cbs, mentre una voce invitava tutti a rimanere a in luoghi sicuri, a non sostare vicino le finestre abbandonando le auto e cercando riparo negli edifici. Come detto, ci sono voluti ben 38 interminabili minuti per informare la cittadinanza che si era trattato solo di un falso allarme.
Ma cosa è successo? Tutto questo caos sarebbe stato generato dell’errore umano compiuto da chi ha fatto partire inavvertitamente le procedure di emergenza in caso di attacco missilistico. A quanto pare – secondo le prime indiscrezioni della Cnn, ottenute da fonti locali – qualcosa sarebbe andato storto durante un cambio di turno del personale di stanza presso la "Hawaii Emergency Management Agency", l’ente responsabile della gestione di ogni tipo di allerta sul territorio dell’arcipelago. Secondo il governatore dello Stato, il democratico David Ige, un impiegato avrebbe incautamente "premuto il pulsante sbagliato”, inviando il messaggio e quindi provocando un’incresciosa situazione che “non dovrà più accadere".
Passata la paura, la battuta migliore l’ha fatta su twitter un ex dirigente al Pentagono ai tempi di Obama, riferendosi agli scontri che il successore del presidente ha avuto con Pyongyang: “Per fortuna che, durante l’emergenza, Trump stava giocando a Golf”.
Thank God the President was playing golf. pic.twitter.com/K7wPtsevGO
— Patrick Granfield (@pgranfield) 13 gennaio 2018