La storia del nostro pianeta e degli esseri che lo abitavano diversi milioni di anni fa è in continuo aggiornamento. Scoperte scientifiche negli ultimi anni hanno portato alla luce informazioni straordinarie, specialmente grazie alle nuove tecnologie. Nel Sahara egiziano sono stati ritrovati i resti di un dinosauro, erbivoro e con il collo lungo, che ha vissuto in quel posto durante il Cretaceo, all'incirca tra 100 e 66 milioni di anni fa.
Resti di un nuovo dinosauro
A quanto pare la deriva dei continenti non aveva ancora del tutto separato il continente europeo da quello africano.
I resti ritrovati dimostrano che il dinosauro era grande all'incirca come un autobus però pesante più o meno come un elefante, apparteneva alla specie dei titanosauri, ovvero gli animali più grandi del pianeta terra. Riguardo gli aspetti anatomici assomigliava perlopiù ad altri dinosauri del continente europeo, il suo nome è Mansourasaurus shahinae, ed è uno dei più rari esemplari di dinosauri africani che ci raccontano il tramonto del loro regno appena prima dell'estinzione. La descrizione dei resti fossili dell'animale vengono descritti su Nature Ecology and Evolution, dalla squadra internazionale di ricercatori che partecipato al progetto e sotto la guida di Hesham Sallam, un paleontologo dell'università di Mansoura (Egitto).
Lo studioso e co-autore dello studio, Matt Lamanna, non nasconde i suoi sentimenti nel momento che ha visto le prime foto, "sono rimasto senza parole" ha dichiarato, "si tratta del Santo Graal che i paleontologi cercano da tanto tempo". I resti ritrovati riconducono a parti del cranio, alcune vertebre, la mandibole, la spalla e parti degli arti anteriori e posteriori: "è un esemplare quasi completo" sostiene un paleontologo italiano del Museo Naturale a Milano, Cristiano Dal Sasso.
"Il suo ritrovamento certifica lo spostamento dei dinosauri tra l'Europa e l'Africa, fatto che però avevamo già dimostrato con il ritrovamento di esemplari come Tito, vissuto circa 112 milioni di anni fa nei dintorni di Roma".
Ipotesi degli studiosi italiani
La possibilità di passare da un continente all'altro era in realtà già stata ipotizzata dai ricercatori italiani, ma con questo nuovo ritrovamento ne viene data conferma.
Dal Sasso sostiene che i paleontologi italiani avevano già pensato che il mare di Tetide fosse in realtà meno profondo di quanto si pensasse e che dunque permettesse il passaggio di questi grandi animali da un continente all'altro.