Ogni anno, inevitabilmente, viene stilata la classifica degli uomini più ricchi al mondo e recentemente a svettare con oltre 100 miliardi di dollari di patrimonio dichiarato, è apparso il nome di Jeff Bezos, CEO di Amazon; ma lo scettro di uomo più ricco di tutti i tempi va a un personaggio della storia che in pochi conoscono, Mansa Musa, il re africano che governò il Mali nel XIV secolo e che, a causa della sua incommensurabile ricchezza, è diventato una autentica leggenda. Le sue terre, secondo gli storici, erano particolarmente ricche di oro e altre risorse che andarono ad accumulare il già nutrito patrimonio di Mansa Musa, salito al potere nel 1312 come Musa Keita I e ribattezzato Mansa, che significa re, durante la sua incoronazione.

L’epoca d’oro dei regni africani

Mentre in gran parte dell’Europa imperversavano povertà, fame, guerre civili e degrado, in africa vi erano molti regni che navigavano letteralmente nell’oro, come quello del Mali di Mansa Musa; il re, particolarmente abile e lungimirante, riuscì ad espandere il proprio impero per oltre 3200 km, inglobando la città di Timbuktu e stati come la Mauritania, il Senegal, Gambia, Guinea, Burkina, Nigeria e Ciad. La leggendaria figura di Mansa Musa è legata al suo straordinario viaggio effettuato nel 1324 per raggiungere la Mecca in pellegrinaggio, compiendo quasi 6500 km accompagnato da una carovana composta da decine di migliaia di soldati, sia civili che schiavi, ben cinquecento araldi, un numero imprecisato di cavalli e cammelli ma, soprattutto, fornito abbondantemente di lingotti d’oro e tessuti pregiati.

Si narra addirittura che una sua sosta al Cairo provocò una autentica crisi di valuta a causa delle ingenti quantità di oro che il re utilizzò per pagare le sue necessità e per fare delle generose donazioni ai poveri della città; fu durante quel viaggio che Mansa Musa divenne noto per la sua ricchezza, tanto da meritarsi una raffigurazione sull’Atlante catalano del 1375, uno dei più preziosi e importanti mappamondi dell’epoca del Medioevo.

Ricco ma generoso

A dispetto della sua ingente fortuna, Mansa Musa è ricordato anche per la sua estrema generosità e intraprendenza; a Timbuktu, città che conquistò per il particolare interesse che vi nutriva, fece costruire a proprie spese strade, scuole, moschee, tra le quali la Djinguereber ancora oggi esistente, e perfino una università di grande livello.

Mansa Musa morì nel 1337 dopo 25 anni di regno, lasciando al figlio Maghan I lo scettro dell’impero e la sua enorme fortuna che, per generazioni, servì alla costruzione di mausolei, biblioteche e moschee, molte delle quali ancora oggi sono la testimonianza dell’epoca d’oro del Mali.