E' stato arrestato dalla Polizia a Corigliano C.V. , un uomo di 36 anni, denunciato da una donna rumena, che lo ha accusato di costringerla a prostituirsi. La donna di nazionalità rumena, dopo anni in cui, secondo le ricostruzioni fornite agli agenti, veniva costretta dall'uomo a prostituirsi, è riuscita a fuggire recandosi presso il commissariato di Rossano. Qui ha raccontato tutto ed ha permesso agli agenti di eseguire l'arresto dell'uomo. La donna ha raccontato come il delinquente la minacciava in continuazione, in alcuni casi anche attraverso percorse e ricatti.

L'uomo è stato arrestato per favoreggiamento alla prostituzione

Dopo la denuncia della donna, l'uomo è stato arrestato con le pesanti accuse di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Dal racconto è emerso come la donna, di nazionalità rumena, era stata costretta dall'uomo a prostituirsi. Tutto ciò con lo scopo di ripagare a un soggetto di nazionalità rumena, il viaggio che l'aveva portata in Italia. L'uomo aveva accompagnato in Italia la giovane donna, con la promessa di farla lavorare in un salone di parrucchiera, promessa che si è rivelata poi falsa, dopo pochi giorni dal suo arrivo in Calabria. In realtà la donna venne praticamente venduta all'uomo al centro dell'inchiesta, che la costrinse fin da subito a prostituirsi, costringendola anche a consegnare tutti i proventi giornalieri ottenuti.

La donna vittima più volte di violenze

L'uomo arrestato, non si limitava soltanto allo sfruttamento della rumena, ed a violenze mentali, ma in alcuni casi si è reso protagonista delle violenze fisiche. E' emerso, infatti, come C.V. spesso colpiva a calci e pugni la giovane donna. Oltre a percorse che erano diventate quasi quotidiane, alla donna venivano effettuate anche violenze ben più pesanti, oltre ad essere stata ferita con il coltello, l'uomo era arrivato anche al punto di torturarla, anche attraverso bruciature o con la plastica bollente che gli veniva fatta colare sul corpo.

Agli inquirenti è emerso come gran parte del guadagno che la donna otteneva attraverso l'attività della prostituzione, doveva essere consegnato a C.V. ; nel caso contrario, oltre alle violenze fisiche, veniva anche minacciata dal'uomo, che in alcuni casi manifestava l'intenzione di fare del male anche alla figlia della donna.Proprio le minacce nei confronti della figlia, impediva alla rumena di denunciare cosa stava accadendo.