La notizia risale allo scorso 10 febbraio, ed è stata resa pubblica solo stamane dall'edizione locale del Resto del Carlino. In una Scuola media della Valle del Savio nel cesenate, dove un quattordicenne, noto già agli insegnanti per il suo modo di fare irrequieto e disturbante, ha colpito un'insegnante sferrandole un pugno in faccia. Il motivo scatenante ad oggi non è ancora del tutto chiaro ed il ragazzino, ancora minorenne, non è perseguibile penalmente.

Irrequieti: il Disturbo della Condotta

Il Disturbo della Condotta è una particolare tipologia di disturbo, diagnosticabile generalmente a soggetti al di sotto dei diciotto anni o, in alternativa, anche a soggetti che hanno più di diciotto anni solo qualora non fossero soddisfatti i criteri per il Disturbo Antisociale.

Si caratterizza per una quasi totale inosservanza dei diritti degli altri ed una violazione delle norme e delle regole della società.

A livello di caratteristiche diagnostiche, questi soggetti vengono suddivisi in quattro gruppi: condotta aggressiva che causa minacce o danni ad altri o ad animali; condotta non aggressiva che determina la perdita o il danneggiamento di una proprietà; gravi violazioni di regole; frode o furto.

I bambini e gli adolescenti con questo disturbo reagiscono e si comportano in modo aggressivo, violento e disturbante e si relazionano con gli altri schernendoli o aggredendoli (solo verbalmente o anche fisicamente).

Questi pattern comportamentali, cioè queste modalità di comportamento, sono evidenti in diversi ambienti: dalla famiglia, alla scuola, alle comunità o ai centri sportivi.

Non sempre un ragazzino che mostra significativi criteri per la diagnosi di Disturbo della Condotta, emette comportamenti aggressivi o violenti in tutti gli ambienti: un adolescente che in casa può apparire come una persona calma e innocua, può essere in classe un elemento fortemente disturbante e viceversa.

Gli affetti dei soggetti con Disturbo della Condotta

Generalmente i soggetti con Disturbo della Condotta mostrano un bassissimo livello di empatia ed una grande trascuratezza per i sentimenti e i desideri degli altri. Sembrano essere totalmente esenti dal provare senso di colpa o rimorso. Talvolta, tendono ad accusare altri per i propri misfatti.

L'autostima di questi soggetti è generalmente molto bassa, nonostante spesso appaiano come persone molto sicure di sé. La frustrazione e lo stress sono poco tollerati da soggetti con Disturbo della Condotta e generano velocemente in esplosioni di rabbia e manifestazioni violente spesso dettate dall'impulsività.

Il Disturbo della Condotta spesso si presenta in concomitanza di eventi come l'inizio precoce di attività sessuali, spesso non protette o promiscue e dannose; il consumo di superalcolici e tabacco, l'uso di sostanze stupefacenti e la messa in atto di azioni rischiose per sé e per gli altri.

Il ruolo dell'educazione scolastica: emarginazione e danni

I soggetti con Disturbo della Condotta, date le premesse di cui sopra, sono fortemente intolleranti delle situazioni stressanti e generalmente compiono azioni rischiose e talvolta illegali.

All'interno di un sistema scolastico, il cui noto è il fondamentale ruolo educativo e sociale, la gestione di un ragazzo con Disturbo della Condotta può essere complessa.

L'idea che provvedimenti punitivi come sospensioni o espulsioni possano essere significativamente funzionali, è da escludere. Già Skinner dimostrò ampiamente quanto la punizione sia inefficace, talvolta dannosa, con soggetti sani.

Ma provando a considerare quanto sia intenso il mondo affettivo di questi ragazzi, è producente rinforzare l'immagine del "bullo" o, per usare dei tecnicismi, del deviante?

L'allontanamento dall'ambiente scolastico, la punizione, l'etichettamento come deviante sono tutti fattori che determinano un inesorabile allontanamento ed una compromissione del regolare inserimento sociale del ragazzino: non un aiuto, ma solo un circolo vizioso controproducente e dannoso.

Un accenno al "dopo": il disturbo Antisociale

Il disturbo Antisociale, come il DC, si caratterizza per la profonda inosservanza dei diritti degli altri, la messa in atto di comportamenti devianti e antisociali e la mancanza di empatia e capacità di provare rimorsi. Esso viene diagnosticato solo dopo la maggiore età. Il disturbo antisociale include una gamma di pazienti molto complessi e molto difficili da trattare.

Talvolta, quando viene richiesta una psicoterapia per questi soggetti, molti professionisti preferiscono abbandonare il percorso col paziente, considerato non trattabile. L'antisociale ha un'organizzazione di personalità molto variabile, nel senso che possiamo trovare pazienti antisociali su un versante meno grave e pazienti antisociali su un versante molto grave.

Il disturbo antisociale è associato e sovrapposto alla personalità psicopatica. Per chiarire quanto possano arrivare ad essere pericolosi soggetti con un'organizzazione psicotica di personalità (i soggetti più gravi), basti considerare il fatto che molti noti serial killer hanno ricevuto una diagnosi di psicopatia. Questi soggetti, oltre alle caratteristiche già elencate, presentano due importanti condizioni: un mancato attaccamento, che si traduce in un'incapacità di provare affetto e rispetto per gli altri; ed una soglia del piacere più alta, che implica la ricerca di stimoli fortemente eccitanti che possano generare piacere nel soggetto psicopatico, in quanto egli non è capace di trarne da stimoli ambientali comuni.

Un recupero: come prendere in mano queste vite

Sia per gli adolescenti con DC che per gli adulti con DA, è possibile (salvo nei casi estremamente non trattabili di disturbo antisociale) un recupero che permetta un miglioramento delle condizioni di questi soggetti. Tra le varie tipologie di trattamenti ai quali possono essere sottoposti questi pazienti, citiamo la Terapia Cognitivo Comportamentale, recentemente applicata con più frequenza rispetto al trattamento di questi pazienti e risultata fortemente efficace.

Ricordiamo che con questi pazienti, non è assolutamente efficace l'uso dell'empatia: non sono in grado di coglierla.

Piuttosto, sia gli insegnati in ambiente scolastico che i terapeuti in seduta, devo ricordare di assumere un atteggiamento di profonda incorruttibilità e di onestà ed un'operazione di "raggirare il raggiratore", dimostrando come si possa trarre piacere e divertimento pur non mettendo in atto azioni antisociali.