Amazon, il colosso dell’e-commerce e più grande internet company al mondo, già nota per gli scandali riguardo le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti - ritmi sfiancanti, precarietà, etc - si trova di nuovo al centro di una bufera mediatica. L'azienda ha recentemente brevettato i bracciali intelligenti, dei piccoli polsini che servirebbero a monitorare la correttezza e la rapidità dei suoi lavoratori. L’azienda ha sostenuto si tratti solamente di uno strumento per rendere il lavoro più efficiente. In realtà non è nient’altro che una forma di controllo che viene imposta ai propri dipendenti.
Fordismo e Taylorismo
Fin dai primi anni della rivoluzione industriale si sono utilizzati metodi di controllo sui lavoratori. I più strutturati e i più noti sono quelli che sviluppati all'interno del taylorismo e del fordismo, due fenomeni economi e sociali che mirano a regolamentare il lavoro all’interno delle fabbriche.
Taylor era un ingegnere, il primo che riuscì a teorizzare un’organizzazione scientifica del lavoro. Egli capì che all’interno di una fabbrica andava perseguito un sistema di produzione che auspicando il migliore dei risultati, comportasse il minore dei costi. Si intendevano in questo modo annullare tutti gli sprechi di tempo. Per questo venne attuata la catena di montaggio, il sistema di produzione veniva diviso in tante piccole unità semplici e ripetibili.
Gli operai, in questo modo, dovevano svolgere solo piccoli movimenti sempre uguali. Secondo Taylor il compito dei lavoratori non era quello di pensare, ma di agire, l’operaio si deve concentrare solo su i piccoli movimenti. Questo permetteva di formare velocemente gli operai, di regolare il livello perché i movimenti potevano essere eseguiti da tutti, anche uomini o donne meno forti, e infine ha reso gli operai intercambiabili: nessun individuo era più necessario alla fabbrica, perché poteva essere sostituito in pochissimo tempo.
Ford fu l’industriale che meglio riuscì ad utilizzare il metodo di produzione taylorista, incentivando ulteriormente i propri lavoratori che iniziarono a lavorare per potersi permettere ciò che loro stessi costruivano.
Un'illusione di libertà?
Ford e Taylor avevano sviluppato il primo metodo di controllo dei lavoratori. Eppure ci stupiamo e ci scandalizziamo ancora di fronte ai braccialetti introdotti da amazon.
In realtà, siamo noi stessi che permettiamo agli altri di controllarci. Cosa hanno di differente i braccialetti dal controllo dell’ultimo accesso su Whatsapp o delle visualizzazioni su Instangram? In realtà ogni volta che entriamo su un social network gli altri lo sanno, ogni volta che smettiamo di seguire una persona questa lo viene a sapere, le nostre scelte, le nostre opinioni e i nostri gusti sono controllati e siamo noi stessi a permettere questo controllo.
La domanda che dovremmo porci è quindi perché stupirsi se un colosso dell’economia ha voluto introdurre un braccialetto che permette di controllare i movimenti dei propri lavoratori, se poi in realtà siamo i primi ad utilizzare modalità di controllo nel privato?
La possibilità di controllare i propri lavoratori non è una novità dell’ultimo minuto, dopotutto, ma è nata e si è evoluta con il progredire del lavoro stesso, e con i cambiamenti dei modi di produzione. Quello che ci stupisce è la mancanza di libertà e anche dignità che questo controllo causa nei confronti dei dipendenti di Amazon. Stupore che, una volta attuato il confronto del controllo Amazon e di quello che permettiamo attraverso i social su noi stessi, dovrebbe condurci piuttosto a rimettere in discussione la nostra idea di libertà, e la nostra convinzione di essere davvero liberi.