Scontri a Napoli tra gli attivisti dei centri sociali e la polizia: fuori dalla stazione centrale di Garibaldi si sono verificate delle vere e proprie scende di guerriglia urbana davanti alla stazione, sono stati lanciati fumogeni e bombe carta e c'è stato tanto spaventato tra gli automobilisti che passavano di lì e tra la gente. Al 18 febbraio, si contano circa 5 feriti tra le forze dell'ordine e sono stati denunciati circa 23 attivisti dei centri sociali. Il questore ha affermato che tratterebbe di un gruppo di "manigoldi".

I centri sociali protestano contro Casapound

Il motivo del corteo è dovuto al fatto che in quel momento in un Hotel vicino alla stazione c'era un appuntamento elettorale di casapound ed era presente il leader del partito politico di estrema destra Simone Di Stefano. Proprio nei pressi dell'hotel è scoppiata la guerriglia urbana con il lancio di bombe carta e di fumogeni. A questo punto la polizia, per evitare che venisse coinvolta la gente che stava passando di lì, ha deciso di circondare il tratto di strada interessato in cui c'erano gli scontri con gli attivisti dei centri sociali di Napoli.

Inoltre, secondo quanto riferisce l'agenzia Ansa, un gruppo di attivisti è stato fermato dalle forze dell'ordine, è stato messo con braccia al muro e poi è stato portato in questura dagli agenti antisommossa.

La guerriglia urbana ha portato tanta paura e sgomento tra i passanti, ma anche e soprattutto tra le persone che uscite dalla stazione hanno visto questa situazione di caos intorno a loro.

La protesta è proseguita davanti alla Questura di Napoli

Sempre secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa, l'azione degli attivisti dei centri sociali è poi proseguita in serata davanti alla questura di Napoli, proprio per protestare contro il fermo del gruppo di manifestanti.

Gli attivisti e antifascisti napoletani hanno continuato a lanciare petardi per la liberazione dei loro amici e hanno affermato che ci sarebbe stata una vera e propria carica da parte delle forze dell'ordine e anche alcuni feriti tra i manifestanti.

Infatti, gli antifascisti della città partenopea in un comunicato hanno affermato che il loro era un corteo pacifico che ha rivendicato in tutto e per tutto il loro diritto di manifestare, però questo loro corteo antifascista è stato bloccato da tutti i lati dalle forze dell'ordine, che hanno quindi permesso che avesse luogo il comizio fascista di Casapound.

Nonostante ciò, il vicequestore di Napoli è stato molto duro con i manifestanti e ha affermato che si trattava solo di un gruppo di "manigoldi" che hanno bloccato una strada centrale di Napoli e che hanno avuto poco rispetto nei confronti della loro città.