Nelle prime ore del mattino i Carabinieri e la Guardia di Finanza hanno operato congiuntamente per effettuare un doppio blitz antimafia in Calabria e Toscana, che ha portato al fermo di 41 persone e al sequestro di più di 64 aziende sparse sul territorio nazionale, immobili e denaro per un ammontare di 100 milioni di euro. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip di Firenze, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo toscano. Diversi i reati evidenziati, tra questi associazione a delinquere, riciclaggio di denaro, usura, sequestro di persona, attività finanziaria abusiva, il tutto aggravato dal metodo mafioso.

Società con sede estera

Le operazioni "Martingala" e "Vello d'oro", questi i nomi scelti dalla Dea e dalla Guardia di Finanza delle procure distrettuali di Firenze e Reggio Calabria, hanno fatto emergere una rete di attività imprenditoriali operanti in diversi settori: si va dagli appalti pubblici alla grande distribuzione d'acciaio, e coinvolge anche società con sede in Slovenia, Paesi dell'Est e Gran Bretagna, quest'ultima utilizzata soprattutto per occultare la provenienza illecita delle disponibilità finanziarie delle aziende.

La Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) di Reggio Calabria, diretta dal procuratore vicario Gaetano Paci, ha portato all'arresto di 27 persone ritenute coinvolte in attività illecite vicino ai clan della 'Ndrangheta.

Il procuratore Giuseppe Creazzo che, invece, coordina la procura di Firenze, ha chiesto e ottenuto l'arresto di 14 persone, di cui 11 in carcere e tre ai domiciliari, anche questi con l'accusa di associazione a delinquere.

Una macchina da soldi, diretta dall'imprenditore Scimone

Sembrerebbe che il regista di tutto sia stato l'imprenditore calabrese Scimone, a capo di un sistema complesso di società che producevano false fatture per riciclare denaro "guadagnato" tramite lo svolgimento di attività illecite.

Questo lo si apprende dalle dichiarazioni del procuratore capo Federico Cafiero de Raho, che spiega come quest'organizzazione arrivasse agli imprenditori in difficoltà, offrendo aiuti economici sotto forma di prestiti ad usura.

Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, su facebook ha commentato che quanto accaduto stamane dimostra che "Neanche la regione Toscana è immune a queste organizzazioni criminali", poi ringraziato la magistratura e le forze dell'ordine per il lavoro svolto. Il governatore Rossi ha poi aggiunto: "La Toscana conserva una società sana fondata sulla legalità e sulla democrazia".