Carlo Grilli, dal luglio 2016 assessore ai servizi e alle politiche sociali di Trieste, non nega il proprio orgoglio e una comprensibile dose di entusiasmo per l'ottima continuità a livello amministrativo dimostrata dal suo Comune, in modo particolare per quello che concerne l'adeguata assistenza fornita alle persone con disabilità. Non a caso, tra fondi regionali e propri, nel settore vengono investiti ben 11 milioni di euro, dei quali 4.2 nei centri diurni e la restante parte nell'assistenza residenziale.

Presto un nuovo centro diurno per over 65

L'assessore, nel presentare le brillanti statistiche conseguite alla commissione consiliare presieduta dal membro della lega Antonio Lippolis, ha anche anticipato una novità che porta con sé un primato per il nostro Paese e si candida ad essere un esempio che si spera possa essere seguito anche altrove: presto, infatti, sarà inaugurato un nuovo centro diurno riservato alle persone con disabilità di età superiore ai 65 anni. Grilli ha spiegato come, secondo la legge attualmente in vigore, una volta oltrepassata questa fascia di età, si subisca la decadenza di importanti diritti esercitabili fino al momento immediatamente precedente e quindi ci si ritrovi a dover gestire una modifica sostanziale della propria quotidianità, con il rischio di essere costretti a ricevere un'assistenza inadeguata.

Un esempio da seguire

Il politico ha dichiarato che il Comune abbia già ottenuto la copertura finanziaria necessaria per l'avvio del progetto e trovato chi gestirà il centro, aggiungendo che la struttura fornirà anche nuovi posti di lavoro a giovani che hanno completato il loro percorso di studi. Sulla scia di questa iniziativa, l'intenzione è quella di aprire un dibattito sul piano normativo, considerato anche il fatto che, in veste di regione autonoma, il Friuli ha anche la possibilità legiferare e prolungare, per chi lo necessita, determinati servizi oltre i 65 anni.

Grilli ha voluto ringraziare tutti gli operatori, che hanno dimostrato di esercitare la loro professione con un'ottima qualità e anche accettato di buon grado l'installazione di telecamere che monitorassero il loro lavoro e lo tutelassero, in maniera simultanea alla protezione fornita in questo modo agli assistiti. A questo punto, la speranza è che le altre amministrazioni comunali scelgano di seguire questa impostazione e garantire un adeguato standard di servizi ai propri cittadini.