Verrebbe da chiedersi quanto abbiano pagato il viaggio i 48 migranti curdi e kosovari che sono stati condotti in Italia con una barca a vela, nascosti sottocoperta nelle cabine di bordo. Un mezzo di trasporto di "lusso" rispetto ai barconi della morte che salpano dalle coste libiche diretti verso quelle siciliane, perdendo spesso per mare parte del loro carico umano.
Il viaggio in barca a vela, nelle cabine di bordo sottocoperta
Chissà se le migliori condizioni di trasporto clandestino siano state studiate per cercare di destare meno sospetti in un periodo in cui cresce sempre di più l'intolleranza per l'immigrazione irregolare.
Certo è che il veliero governato dai tre skipper, V. S. di 49 anni, S.H. di 44 anni entrambi di nazionalità ucraina e I.K. di 37 anni di nazionalità russa aveva le carte in regola per non destare sospetti. L'imbarcazione nordster, in condizioni ottimali, battente bandiera tedesca, è una monoalbero di 15 metri. Le sue caratteristiche non hanno ingannato le Fiamme Gialle, che martedì scorso, verso le ore 20, hanno intercettato il veliero e lo hanno condotto alle 2 del mattino nel porto di Brindisi.
L'imbarcazione battente bandiera tedesca non sfugge ai controlli
Ad avvicinare il veliero è stato un pattugliatore d’altura delle Fiamme Gialle affiancato dai militari delle vedette veloci del Reparto Operativo Aeronavale sempre della Guardia di Finanza di Bari, impegnati nell'operazione "themis 2018" condotta dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia Frontex coordinata, a livello nazionale, dall’lnternational Coordination Centre (I.C.C.) istituito presso il Comando Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Pratica di Mare (RM) e in Puglia, dal Gruppo Aeronavale di Taranto.
Gli immigrati clandestini portati nel Centro di Restinco (BR)
Il veliero è stato sequestrato immediatamente, mentre i 30 uomini, 6 donne e i 12 bambini sono stati portati al centro d’accoglienza di Restinco in provincia di Brindisi, dove sono scattate le procedure previste in questi casi. In banchina, infatti, era già stato predisposto il personale anche sanitario predisposto dal Piano Prefettizio e attivato a cura del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi, in coordinamento con la locale Prefettura e Questura.
Secondo la Guardia di Finanza, quest'ultimo intervento è l’ulteriore conferma dell’efficienza del dispositivo messo in atto dalla Guardia di finanza quale “polizia del mare”, a contrasto dei traffici illeciti rivolti verso le coste nazionali e dell’Unione Europea.